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America a corto di formaggio spalmabile (per colpa degli hackers)

Il risultato è un grande guaio, perché non è Natale senza cheesecake

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Gli hacker hanno preso di mira uno dei più grandi produttori di formaggio spalmabile negli Stati Uniti e i risultati sono stati una catastrofe clamorosa. Bloomberg ha riferito che Wisconsin’s Schreiber Foods è stato inattivo solo per pochi giorni in ottobre, ma è stato abbastanza per mandare all’aria la catena di approvvigionamento del formaggio spalmabile, in un periodo dell’anno in cui gli americani l’acquistano in massa.

Il formaggio cremoso, come riporta Futurism.com, è particolarmente vulnerabile ai problemi della catena di approvvigionamento per una serie di motivi, non ultimo il fatto che non è qualcosa che può essere conservato in magazzino, ma deve essere venduto e servito fresco. Ci sono anche altri problemi che incidono in particolare sull’industria lattiero-casearia, come la licenza aggiuntiva necessaria per prelevare il latte dagli allevamenti.

Come riportato dal Wisconsin State Farmer nel periodo dell’attacco informatico, c’erano voci secondo le quali gli hacker avrebbero chiesto a Schreiber Foods di pagare 2,5 milioni di dollari in cambio dell’accesso riottenuto ai loro sistemi, sebbene le segnalazioni successive non abbiano confermato i dettagli.

Se fosse vero, non sarebbe il primo grande attacco ransomware a colpire un fornitore di cibo quest’anno. Alla fine di settembre, la nuova organizzazione di agricoltori cooperativi è stata colpita da un attacco ransomware da 5,9 milioni di dollari e a giugno gli hacker hanno chiesto l’equivalente di 11 milioni di dollari alla società brasiliana di confezionamento della carne JBS SA, causando ancora più problemi alla catena di approvvigionamento.

Sebbene le segnalazioni di attacchi informatici diano un tocco high-tech alle carenze che hanno colpito il Nord America, ci sono conseguenze molto reali per questi attacchi.

Prendiamo, ad esempio, l’attenzione di Bloomberg su Junior’s Cheesecake, un’istituzione di Brooklyn che è più impegnata durante le festività natalizie rispetto a qualsiasi altro periodo dell’anno. La carenza di crema di formaggio ha costretto Junior’s a chiudere per un giorno e mezzo quando, per la prima volta nei suoi 71 anni di storia, il negozio ha esaurito la crema di formaggio.

Secondo quanto riferito, Junior’s utilizza ben 4 milioni di libbre di crema di formaggio all’anno in un anno normale e ha registrato una domanda di cheesecake – di cui 5 milioni all’anno – del 43%.

La buona notizia è che la catena di approvvigionamento del formaggio spalmabile sembra essersi ripresa dal suo attacco a fine ottobre. Quindi speriamo che le festività natalizie non debbano soffrire troppo per la mancanza di crema di formaggio perché non è davvero Natale senza cheesecake.

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