Fonte: 123rf

Amsterdam, il ponte realizzato con una stampante 3D

La tecnologia delle stampanti 3D non smette di stupire

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Su uno dei canali di Amsterdam è stato realizzato un ponte utilizzando una stampante 3D. In Italia invece nel frattempo i ponti crollano a causa dell’incuria.

Il ponte olandese è lungo 12 metri ed è stato sviluppato dagli ingegneri dell’Imperial College di Londra, creato da arti robotici utilizzando la saldatura per mettere insieme i vari pezzi del ponte. Per costruire questa struttura ci sono voluti 4 anni di lavoro.

“È una struttura larga e robusta abbastanza per sostenere il traffico pedonale. Una cosa del genere non era mai stata stampata finora con una stampante 3D – spiega il professor Leroy Gardner, coinvolto nel progetto. – Abbiamo testato e simulato la struttura e le sue component durante il processo di ‘stampa’ e anche dopo il completamento della struttura”.

Il ponte verrà usato dai pedoni come attraversamento del canale Oudezijds Achterburgwal ad Amsterdam, come riporta Greenme.it. La resistenza di questa struttura verrà regolarmente monitorata dai ricercatori dell’Imperial College che lo hanno realizzato attraverso una rete di sensori in varie parti del ponte.

Le informazioni raccolte dai sensori saranno disponibili per studi successivi. I ricercatori inseriranno le informazioni comunicate dai sensori in un ‘gemello’ digitale del ponte, una sua versione computerizzata che imiterà in ogni reazione il ponte vero e permetterà anche di fare previsioni sul comportamento futuro del ponte stampato in 3D.

“Per oltre quattro anni abbiamo lavorato al ponte in scala ridotta, studiando una microstruttura e compiendo test su di essa – fa sapere Craig Buchnan, fra i partecipanti al progetto. – Questo lavoro è continuato poi durante il processo di costruzione del ponte vero, nel laboratorio di Amsterdam”.

Negli ultimi anni la tecnologia delle stampanti 3D sta facendo passi da gigante e sta trovando applicazione nei campi più diversi: dalla medicina alla ricerca di materiali innovativi e green. Nella lotta al Coronavirus questa tecnologia è stata molto utile per realizzare in tempi rapidi maschere per ossigeno e parti di ventilatori.

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