Ansia per la maturità? I riti scaramantici che porteranno fortuna

Sono forse i primi, veri, esami che la vita pone sulla strada di ciascuno di noi: eccome come affrontare la maturità con un pizzico di scaramanzia.

19 Giugno 2022

Ogni anno, a giugno, la campanella scolastica suona per migliaia di studenti, pronti – o quasi – a tornare sui banchi alle prese con gli esami di maturità. Si tratta, forse, della prima vera prova che i giovani si trovano a dover affrontare lungo il loro percorso e che come tale mette ansia. Chi non ricorda le preoccupazioni della fatidica ‘notte prima degli esami’? O chi non ha mai sognato, negli anni, di ritrovarsi davanti alla commissione e dover ancora rispondere alle domande dei professori? Normale amministrazione, insomma.

Per placare gli attacchi d’ansia nelle giornate di ‘studio matto e disperatissimo’ che precedono le prove, ci sarebbero alcuni riti scaramantici su cui i maturandi farebbero particolare affidamento. Una ricerca, infatti, ha individuato i rituali più comuni che gli studenti sono pronti a mettere in pratica una volta messo piede in classe. Intanto, meglio cercare il posto giusto: sedersi accanto al compagno più preparato e disposto a passare qualche soluzione è la strategia vincente per il 26% degli alunni.

In alternativa, si punta al banco che viene ritenuto il più fortunato per posizione e, quindi, la corsa all’ingresso diventa questione di vita. Molti, soprattutto ragazze, si affidano anche a un accessorio portafortuna da avere con sé durante le diverse prove della maturità. E c’è anche chi va oltre, scegliendo di indossare solo quella camicia, quelle scarpe o quell’indumento intimo che in altre circostanze ha portato bene. Per alcuni, poi, non deve mai mancare un oggetto caro appartenente alla famiglia o un dono a cui si è molto affezionati.

Abbondano, poi, tra sacro e profano, santini, benedizioni e preghiere. Per esempio, le prove scritte sono da affrontare solamente con la penna che aveva assicurato i migliori voti nei compiti in classe durante l’anno. E in tasca o nella borsa meglio non dimenticare l’immagine del santo protettore, al quale magari si è dedicato anche un fioretto o una buona azione. Da ultimo, ci si affida a riti propiziatori o comportamenti che in passato hanno garantito quel pizzico di fortuna in più.

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