Arriva il tatuaggio "vivente" stampato in 3D

I ricercatori del MIT di Boston hanno realizzato un tatuaggio "vivente", costituito da cellule e stampato in 3D

9 Dicembre 2017
Fonte: Twitter

Un tatuaggio “vivente” stampato in 3D. Le novità nel settore dei tattoo arrivano dal MIT, dove i ricercatori hanno sviluppato una nuova tipologia di inchiostro creata con cellule viventi e geneticamente modificate.

Quest’ultime sono progettate per illuminarsi e reagire ad alcuni stimoli. Una volta miscelate con acqua e polimeri possono essere stampate formando delle figure tridimensionali. Il tatuaggio “vivente” creato dai ricercatori di Boston si presenta come un patch a forma di albero con dei batteri vivi, dove ogni ramo possiede delle cellule sensibili ad un particolare composto chimico.

Ogni volta che il cerotto aderisce alla pelle, alcune regioni dell’albero si attivano, accendendosi. Il tatuaggio è stato realizzato da un team di esperti guidati da Xuanhe Zhao, del Dipartimento di ingegneria meccanica del MIT, e Timothy Lu, ricercatore di ingegneria biologica e ingegneria elettrica e informatica.

Per gli studiosi la creazione di questo tatuaggio dimostra che è possibile realizzare degli oggetti “viventi” da indossare. Le cellule che compongono il tattoo infatti in futuro potranno essere utilizzati per creare dei sensori indossabili  e dei dispositivi da applicare sulla pelle, in grado di rilevare la presenza di sostanze chimiche, variazioni di temperatura e pH.

Non solo: per gli esperti del MIT questo è solo il primo passo per realizzare dei computer “viventi” con vari tipi di cellule in grado di comunicare fra loro, stampate in 3D. Già da tempo i ricercatori stavano sperimentando una creazione simile, ma in precedenza i tentativi avevano avuto scarso successo, poiché le cellule di mammiferi vivi, morivano durante il processo di stampa. Ora però gli studiosi del MIT sembrano aver identificato delle cellule molto più forti: si tratta di batteri che riescono a sopravvivere anche in condizioni difficili e sono compatibili con l’idrogel. 

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