Chiunque abbia in casa l’asciugatrice sa bene che nel filtro si forma tanta lanugine. Questa va eliminata regolarmente. Non perché sia sporca: è infatti lo ‘scarto’ degli abiti che laviamo ed esce dalla lavatrice perfettamente pulita, ma innanzitutto riduce il flusso di aria all’interno dell’elettrodomestico, diminuendone l’efficienza e favorendo la formazione di muffe. In secondo luogo favorisce gli incendi. In caso di problemi all’asciugatrice, infatti, alla lanugine può bastare una sola piccola scintilla per prendere fuoco.
Questo materiale di scarto, come riporta Casaorganizzata.com, può inoltre essere riutilizzato in modo creativo. Con i tubi di cartone della carta igienica si possono produrre degli accendifuoco per il camino. Basta imbottire i tubi di lanugine e chiuderli sia sopra che sotto. Al momento di accendere il fuoco saranno molto utili e a costo zero.
Con la lanugine si possono fare tante altre cose. Ad esempio, se in casa cade dell’olio lo si può assorbire con la lanugine dell’asciugatrice, per poi riuscire a pulire con più facilità. Non solo: si può usare la lanugine per fare del filato da lavorare a maglia o all’uncinetto, con un fuso in legno proprio come quelli usati dalle nostre nonne.
E ancora: con la lanugine, acqua e colla vinilica si può preparare una pasta modellabile simile alla cartapesta. Sarà sufficiente bagnare direttamente la lanugine e aggiungere la colla vinilica per ottenere una pasta morbida che si modella facilmente e quando si indurisce diventa invece robusta, leggera e resistente come la cartapesta.
È altresì possibile utilizzarla come imbottitura per pupazzi e bambole di stoffa. D’altronde è pulita e a costo zero, quindi può benissimo sotituire l’ovatta sintetica da imbottitura per quei pupazzi che non vengono bagnati.
Infine, quella di fibre naturali (lana, cotone o lino) si può usare come fibra secca per il compost. Se quella umida, infatti, si trova facilmente negli scarti naturali di cucina, quella secca in genere scarseggia sempre. Bene, da ora sapete come procurarvela.
