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Asparagi, non comprarli se noti questo dettaglio sull’etichetta

Un test condotto in Germania ha rilevato la presenza di metalli pesanti in molti asparagi d’importazione.

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Gli asparagi sono tra le verdure più amate nella stagione primaverile durante la quale abbondano a buon diritto su tantissime tavole italiane (e non solo). Adatte a una molteplicità di preparazioni e ricette, questi ortaggi possono, infatti, accontentare anche i palati più raffinati oltre a garantire all’organismo una serie di nutrienti preziosi. Se, da un lato, dunque sono particolarmente apprezzata c’è anche da dire però che il costo abbastanza elevato sul mercato ne rende spesso proibitivo l’acquisto. A impattare sui costi c’è anche l’importazione, dal momento che non tutti gli asparagi che troviamo nel nostro negozio di fiducia o nella grande distribuzione è coltivato in Italia. In alcuni casi, infatti, questa verdura arriva addirittura da oltreoceano, con tutte le spese che ciò comporta.

Lo ha sottolineato, di recente, anche la tedesca ‘Markt’, rivista dei consumatori che ha condotto una sequenza di test proprio sugli asparagi evidenziandone pregi e difetti. Nello specifico, l’indagine ha riguardato sia la varietà bianca sia quella verde, in vendita nei supermercati tanto quanto sui banchi dei mercati tradizionali. I campioni sono stati analizzati al fine di rilevare l’eventuale presenza di sostanze pericolose, potenzialmente nocive se ingerite dall’uomo e i risultati hanno confermato, purtroppo, i timori iniziali.

A risultare contaminati da pesticidi e metalli pesanti sono stati in particolar modo gli ortaggi importati dall’estero, sia da Paesi extracomunitari sia da nazioni dell’Unione Europea. Ma procediamo con ordine.

Lo scopo e i risultati degli esami di laboratorio nella ricerca tedesca

Cuore dei test di laboratorio è stata l’individuazione di tre categorie di sostanze nocive, ovvero pesticidi, clorati e metalli pesanti (per lo più arsenico e cadmio). Proprio per quel che concerne i valori dei metalli, e nella fattispecie il cadmio, gli esiti hanno destato non poca preoccupazione tanto da essere stati definiti dagli stessi ricercatori “allarmanti”. Dei campioni analizzati, alcuni tra quelli provenienti da paesi al di fuori della Germania sono risultati contenere tracce elevate di cadmio (2 campioni) e arsenico (3 campioni), che come riferisce greenme risultano al di sopra dei limiti consentiti dalle norme in vigore sul territorio tedesco.

I risultati peggiori arrivano dalla Spagna e dal Perù, con quantitativi che di fatto ne proibirebbero la commercializzazione . Inoltre, lo studio ha rilevato tracce di arsenico in tutti i campioni importati che sono stati presi in esame, compresi quelli coltivati in Grecia ma in questo caso, fortunatamente, i valori sono risultati al di sotto delle soglie previste dalla legge. È bene anche chiarire che i test non hanno riguardato prodotti italiani, ma ci fornisce alcune indicazioni utili per acquistare in maniera consapevole anche nel nostro Paese.

Come scegliere gli asparagi al momento dell’acquisto

Il primo consiglio quando si è al banco del mercato o davanti al reparto di ortofrutta del supermercato è leggere l’etichetta. Questa ‘carta d’identità’ di ogni prodotto fornisce le informazioni necessarie sulla base delle quali fare la nostra scelta di acquisto. In particolare, è bene verificare la provenienza dell’ortaggio e, visti risultati sopra citati, evitare di comprare asparagi che siano importati dai territori con la maggiore contaminazione da metalli pesanti.

La scelta migliore, poi, è privilegiare le produzioni italiane – sia per motivi ambientali sia per qualità del prodotto stesso – optando, laddove possibile per la filiera corta. E con il biologico si abbattono ancora maggiormente i rischi di assumere nell’organismo sostanze nocive.

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