La parola nucleare ricorre pericolosamente di frequente nelle minacce che si scambiano Europa, Stati Uniti e Russia mentre lo scenario internazionale resta incandescente. Lo spettro di un attacco che metta in campo anche le armi più terribili che l’uomo possegga è, così, sempre più presente. Che rimangano solo parole a scopo di deterrenza (è quello che ci si augura) o che possa essere una strategia bellica concreta, il timore non può che serpeggiare fra milioni di persone.

E la domanda, a questo punto, è: che cosa dovremmo fare in caso di incidente o di attacco nucleare? L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha fornito alcune specifiche linee guida che tengono conto della distanza dal luogo in cui si è scatenata l’offensiva, a seconda che ci si trovi in un luogo all’aperto o al chiuso. Tra le prime raccomandazioni, ovviamente, c’è quella di proteggere naso e bocca oltre che di liberarsi degli abiti indosso che potrebbero essere stati contaminati.

Inoltre, si consiglia anche di detergere per bene la pelle e i capelli in modo da eliminare eventuali tracce trasportate dall’aria. L’acqua, infatti, anche se contaminata, è fondamentale per diluire la concentrazione di scorie radioattive. Via libera, quindi, al sapone in abbondanza per il corpo (da usare evitando, però, sfregamenti eccessivi per non irritare la cute) e shampoo per i capelli. Rispetto alle abitudini consuete, invece, è da eliminare il balsamo; vediamo per quale motivo.

Innanzitutto lo shampoo  ha la funzione di pulire il capello dagli oli e dallo sporco che si accumulano. Quindi, è un prezioso alleato per rimuovere ogni eventuale particella radioattiva una volta che si risciacqua con abbondante acqua. La funzione del balsamo, invece, con i suoi tensioattivi, è quella di attirare acqua e olio, trattenendoli sui capelli. Di conseguenza, se usato in caso di attacco nucleare, rischia di tenere incollate alla chioma anche scorie contaminate esponendo maggiormente alle radiazioni.