Fonte: ANSA

Banksy mette all’asta una sua opera per beneficenza

Lo street artist più famoso e più misterioso al mondo si impegna per l’ex carcere di Reading.

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Non è una nuova opera comparsa chissà dove, questa volta, a portare alla ribalta Banksy, il più celebre e più chiacchierato street artist degli ultimi anni. L’artista dall’identità sconosciuta ha deciso, infatti, di mettere all’asta una delle sue creazioni per sostenere l’ex carcere di Reading nella conversione a centro culturale.

Proprio il muro esterno della struttura penitenziaria (che ospitò, tra gli altri, anche Oscar Wilde) ha avuto l’onore di accogliere una delle opere di Bansky. Tra i mattoni, infatti, nel marzo 2021 è comparsa la rappresentazione di un carcerato che, appeso a una fune fatta con un lenzuolo, tenta la fuga appeso a mezz’aria. All’estremità inferiore, a fare da contrappeso alla discesa, ecco legata una vecchia macchina da scrivere.

Di quell’opera, ora Bansky ha messo all’asta lo stencil originale con l’obiettivo di raggiungere almeno 10 milioni di sterline. Questa cifra, infatti, supererebbe quanto già finanziato dagli investitori che hanno in progetto di trasformare l’ex carcere in un complesso residenziale di lusso. Secondo il piano dell’artista, invece, l’edificio verrebbe riqualificato per ospitare un centro culturale aperto all’intera cittadinanza.

Le sale che videro detenuto Wilde nel 1895 – l’accusa era quella di sodomia e quel periodo ispirò allo scrittore ‘La ballata del carcere di Reading’ – tornerebbero, così, patrimonio di tutti. Un vero e proprio “rifugio per l’arte”, a usare le parole dello stesso Banksy alla BBC. In tanti si sono già dichiarati a favore dell’impegno sociale messo in campo dallo street artist e anche personalità istituzionali si sono dette positivamente colpite.

Se l’asta dovesse portare al risultato auspicato, per i cittadini di Reading (e non solo) potrebbe arrivare un regalo di Natale di immenso valore. La struttura, fra l’altro, sorge sull’antico sito dell’abbazia che ospitava le spoglie di re Enrico I. Un capitolo di storia del Paese che potrebbe tornare a parlare a tutti.

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