A Berlino nasce il primo centro per il rifiuto della carriera. A realizzarlo due anni fa è stata Alix Faßmann, giornalista e addetta stampa del SPD (partito socialdemocratico tedesco). L’idea è arrivata dopo un viaggio rivelatore in Sicilia e l’incontro con Anselm Lenz, autore teatrale dell’Hamburger Spielhaus, uno fra i teatri più importanti della Germania. L’uomo, stanco di dover sacrificare le sue passioni, l’amicizia e l’amore per la carriera, aveva deciso di licenziarsi e di partire per l’Italia.
Da quell’incontro nel 2014 nacque il libro Arbeit ist nicht unser Leben: Anleitung zur Karriereverweigerung (Il lavoro non è la nostra vita: guida al rifiuto della carriera). Il libro divenne un manifesto programmatico per la donna e Haus Bartleby, che pochi mesi dopo fondò a Berlino il famoso centro per il rifiuto della carriera.
Il centro ha sede a Neukölln e raccoglie professionisti di vari settori, accomunati dalla volontà di rifiutare l’idea secondo cui la carriera è il valore più importante nella vita di una persona. Il progetto culturale ha attirato molte curiosità ed ha evidentemente interpretato l’esigenza di tanti: gli abbonati alla rivista sono in continua crescita, mentre moltissimi quotidiani, da Die Zeit a Die Welt sino all’Huffington Post, si sono occupati del tema. Faßmann e Lenz nel frattempo continuano a realizzare pubblicazioni, organizzare conferenze con economisti e psicologi e ad ottenere l’appoggio degli istituti più importanti, fra gli ultimi il Club of Rome e la Rosa-Luxemburg Stiftung.
I membri dell’associazione sono ormai tantissimi, con ben quaranta collaboratori, fra cui spiccano l’ex ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis e Dirk von Lowtzow, membro della rock band amburghese Tocotronic.