Il diabete di tipo 2 è una patologia con la quale milioni di persone sono costrette a convivere e per la quale occorre adottare abitudini alimentari e di vita specifiche. Uno studio recente, proveniente dall’Iran e pubblicato sulla rivista specializzata ‘Nutrition’, ha messo in luce le proprietà benefiche che la camomilla avrebbe sui livelli di glicemia nel sangue. La bevanda dorata, infatti, riuscirebbe a regolare gli zuccheri se assunta immediatamente dopo aver mangiato.

In dosi moderate – il che equivale a una media di tre tazze al giorno – la camomilla sarebbe un autentico toccasana per tenere sotto controllo i valori glicemici e, quindi, sarebbe un prezioso alleato nel caso di diabete conclamato. Tutto grazie agli antiossidanti presenti della bevanda, ovvero quei componenti chimici che riescono a proteggere il nostro organismo ritardando i danni cellulari.

Lo studio condotto dai ricercatori dell’Università di Scienze Mediche di Tabriz hanno osservato un campione formato da sessantaquattro partecipanti, tutti affetti da diabete di tipo 2 e di età compresa fra i trenta e i sessant’anni. Per indagare gli effetti della camomilla sui livelli di zucchero, i soggetti hanno bevuto camomilla tre volte al giorno subito dopo i pasti un periodo di osservazione durato otto settimane. Allo stesso tempo, un gruppo di controllo ha semplicemente assunto acqua.

Ne è emerso che chi ha bevuto la camomilla ha registrato valori ridotti sia di HbA1c (livello medio di glucosio nel sangue) sia di insulina sierica, oltre a una capacità antiossidante totale maggiore rispetto a quelli del gruppo di controllo. I ricercatori, dunque, hanno concluso che bere camomilla in maniera continuativa per un periodo controllato ha effetti benefici sulla regolazione della glicemia con miglioramenti significativi in presenza di diabete. Si tratta, ovviamente, di dati che meritano di essere approfonditi e soprattutto osservati su una popolazione più ampia per un periodo di tempo più lungo.