Bevi un bicchiere d'acqua prima di metterti alla guida: il motivo

Chi non beve acqua e si mette alla guida corre gli stessi rischi di un ubriaco: ecco la ricerca che dimostra perché è importante bere prima di guidare

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Idratare l’organismo è importante per mantenerlo in forma e in salute. L’apporto idrico è infatti fondamentale, al pari di quello nutrizionale, per garantire il corretto funzionamento del nostro corpo. Gli esperti consigliano sempre di bere molta acqua durante il giorno (ecco quanta berne in base al proprio peso) e di completare l’idratazione anche consumando alimenti che ne contengono in grande quantità, come frutta e verdura.

Ma se alcuni benefici di bere molta acqua sono noti, come il contrasto alla formazione della ritenzione idrica (comune in chi mangia troppo sushi, ad esempio) o il corretto funzionamento del transito intestinale, altri potrebbero essere ignorati dalla maggior parte delle persone. Non tutti sanno ad esempio che bere un bicchiere d’acqua prima (utile anche se si beve un drink di troppo) di guidare potrebbe aiutare a evitare un incidente. Praticamente chi beve poco, alla guida, va in contro agli stessi rischi di chi si mette al volante ubriaco.

La singolare conclusione arriva da un serissimo studio condotto Loughborough University. Nel corso della ricerca, ci si è affidati a un campione di persone, divisi in due gruppi. Ognuno dei partecipanti al singolare studio è stato posto alla guida di un simulatore d’auto. Una parte dei soggetti coinvolti è stata quindi invitata a bere prima di iniziare a guidare, mentre gli altri partecipanti non hanno toccato un goccio d’acqua.

Il risultato è stato sorprendente. Durante il test, nel gruppo che aveva bevuto si sono registrati 47 incidenti, mentre nell’altro gruppo il numero dei sinistri è più che raddoppiato, arrivando a quota 101. Una cifra, hanno poi spiegato gli autori della ricerca, paragonabile a quella che si potrebbe ottenere mettendo alla guida soggetti sotto l’effetto di alcool e droghe (ecco le 5 droghe che creano maggiore dipendenza). In particolare, sostengono gli studiosi, “le percentuali di errori che abbiamo rilevato sono paragonabili a quelli commessi da persone con un tasso alcolemico di 0.8 g/l”.

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