Pilsner, bianche, tripel, d’abbazia e trappiste: sono solo alcune delle tipologie di birra per cui è famoso il Belgio, da secoli patria di chi ama le alcoliche bionde, rosse e scure.
Tra Fiandre e Vallonia ci sono infatti ben 200 birrifici che producono 1500 tipi di birra e una trentina di musei a tema: non sorprende così che Bruxelles abbia deciso di chiedere alla Nazioni Unite di aggiungere la birra alla lista dell’Unesco del patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
Nello specifico, il Belgio ha chiesto di riconoscere sia la tipicità della produzione locale, sia la cultura legata alla birra stessa, evidenziando come la produzione della bevanda incoraggi l’unità e l’identità in un Paese con tre lingue ufficiali: fiammingo, francese e tedesco.
Inoltre, secondo Bruxelles, la produzione della birra migliora il benessere del popolo, stimola l’economia, promuove i prodotti locali e rafforza i legami sociali.
Per sapere se la richiesta belga andrà a buon fine bisognerà però aspettare settimana prossima, quando la commissione dedicata al “patrimonio intangibile” si riunirà per deliberare ad Addis Abeba, in Etiopia.