‘Boomer’ è tra le parole nuove dell’Accademia della Crusca

Tra le ultime parole nuove che la prestigiosa Accademia della Crusca ha riconosciuto c’è anche il termine ‘boomer’.

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La prestigiosa Accademia della Crusca ha una storia pluricentenaria alle spalle da quando iniziò le sua attività tra il 1570 e il 1580. Una storia di studio e ricerca sulla lingua italiana che riconosce nel 1583 l’anno della sua stabile costituzione e che continua ancora oggi. Sempre attenta all’evoluzione linguistica e ai cambiamenti del parlato, l’istituzione presenta una sezione specifica sul proprio sito ufficiale dedicata alle parole nuove.

Si tratta di termini selezionati che la redazione individua “sulla base di un monitoraggio sui grandi mezzi di comunicazione di massa” e tenendo conto delle segnalazioni degli utenti. È possibile, infatti, inviare la ‘candidatura’ di una parola che sia di nuova formazione, che sia particolarmente ricorrente o che di recente abbia assunto un nuovo significato. Parole che spesso non sono neppure ancora registrate nei vocabolari.

Scorrendo, quindi, la pagina con l’elenco dei termini approfonditi ci sono schede dedicate che raccontano le parole riconosciute come nuove. Tra i lemmi di più fresco riconoscimento c’è ‘boomer’, a cui l’Accademia della Crusca ha dedicato una scheda a inizio 2021. Usato dai giovani, sui social media e nei nuovi media, il neologismo è un prestito dall’inglese e deriva da ‘baby boomer’.

Così si legge nella definizione della scheda: “Appellativo ironico e spregiativo, attribuito a persona che mostri atteggiamenti o modi di pensare ritenuti ormai superati dalle nuove generazioni, per estensione a partire dal significato proprio che indica una persona nata negli anni del cosiddetto ‘baby boom’, e cioè nel periodo di forte incremento demografico che ha interessato diversi paesi occidentali al termine del secondo conflitto mondiale, tra il 1946 e il 1964”.

La sua comparsa in Italia, come esempio isolato, risale a una poesia di Nanni Balestrini risalente al 1968 e inizia a essere usata in maniera sporadica già negli Anni Novanta. Ma la sua definitiva affermazione nel linguaggio giovanile è recentissima, legata ai social network. E proprio su Twitter viene identificata la prima attestazione nella lingua corrente: è il 10 agosto del 2018. Questo il tweet dell’utente: “I boomer nostrani a quest’ora bevono un grappino e guardano techetechete”. Non ancora registrata sui dizionari, è ricercatissima in rete e per molti è ancora sconosciuta. O quasi.

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