Fonte: WordsforYou

'Bridgerton', polemiche per una scena della serie Netflix

Sotto accusa una scena con i due protagonisti: sui social c'è chi minaccia di boicottare la serie Netflix.

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C’è già chi osanna la serie, consigliandola ad amici e parenti per una maratona durante le feste. Eppure, su Bridgerton – serie disponibile su Netflix e targata Shondaland – è già piovuta la prima polemica, con annesse minacce di boicottaggio.

Ad aver indignato gli utenti è una scena in particolare, che a dire il vero aveva sollevato critiche anche nei confronti dell’autrice dei libri Julia Quinn. Di fatto, la critica è la stessa e l’unica colpa della serie è quella di aver adattato la scena portandola sul piccolo schermo.

I protagonisti della scena in questione sono Daphne Bridgerton e il duca Simon Basset (attenzione agli spoiler da qui in poi): come chi ha già visto la serie sa bene, i due sono vittime – se così si può dire – di un matrimonio combinato, motivo per cui la loro relazione non è immediatamente intima. Un confine molto labile, perché l’affascinante Duca è tra l’altro deciso a non volere figli. Nel libro, l’inesperta Daphne si approfitta dunque di Simon trovandolo ubriaco (senza scendere nei dettagli, lo scopo della donna è di facilitare la propria gravidanza).

Nella serie, la medesima scena vede invece il Duca lucido ma ugualmente sopraffatto dalla decisione premeditata di Daphne. Quanto basta – secondo gli utenti – per definire la scena un abuso sessuale da parte della protagonista femminile nei confronti dell’(apparente) consorte. “Volevo solo ricordare a tutti che la protagonista è una stupratrice sia nei libri che nello show” scrive un utente su Twitter, ricevendo man forte dalla community.

Bridgerton ancora non è uscito – aveva cinguettato un altro utente – e sono già stanco di alcuni membri di Romancelandia intenti a dibattere cosa sia lo stupro. Ci sono vittime che fanno parte di questa community e non è bello vedere gente che minimizza il concetto di consenso”.

“A questo punto non vedrò Bridgerton. – fa eco un’altra ragazza – Per la precisione, scrittori e registi non sono obbligati a inserire scene di stupro e il 99.9% delle volte non dovrebbero proprio farlo”.

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