Calendario dell’Avvento, 24 giorni di sorprese da più di 100 anni

La tradizione che si inaugura con il mese di dicembre ha una storia più che centenaria.

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Quella del Calendario dell’Avvento è, forse, una delle tradizioni più comuni che accompagnano i giorni di dicembre fino a Natale. Ed è anche una delle usanze più intergenerazionali che esistano. In fondo, ci sono calendari con sorprese di ogni tipo, dai cioccolatini al make up, dagli accessori alle decorazioni per le feste. Insomma, bambini e adulti, maschi e femmine difficilmente resistono alla tentazione di quelle ventiquattro caselline con le sorprese.

E succede così da oltre cent’anni, dal momento che i primi esempi di Calendario dell’Avvento risalgono alla metà del XIX secolo. Siamo nella Germania protestante e in quei tempi le caselle erano solo delle lineette disegnate con il gessetto sulla parete. I più piccoli, nel conto alla rovescia, ne sbarravano una al giorno fino alla vigilia. In alternativa, il primo giorno d’Avvento se ne appendeva un quadretto.

Come riferisce corriere.it, fu Gerhard Lang – vissuto tra il 1881 e il 1974 – a inventare il calendario come lo conosciamo oggi. Secondo l’appassionata in materia Esther Gajek, infatti, nel 1903 Lang realizzò il primo Calendario dell’Avvento. Era in carta di cartone con ventiquattro caselle e per ciascuna un’immagine da tagliare e incollare. A fargli venire l’idea di quel lavoro fu la madre che per il figlio bambino aveva l’abitudine di preparare ventiquattro biscotti.

Di anno in anno, la tradizione continuò e dagli Anni Venti i calendari con le finestrelle da aprire iniziarono a proliferare. Vi si trovavano non più solo disegni, ma anche piccoli cioccolatini che spopolarono circa un trentennio dopo. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la scarsità della carta e l’anticristianesimo nazista interruppero l’usanza che rifiorì con la pace post-bellica. Autorizzato nuovamente nel 1946, il Calendario dell’Avvento ha riconquistato un posto speciale nel cuore della gente.

Dalla Germania agli Stati Uniti fino al Giappone, le caselline con la sorpresa accompagnano intere generazioni in attesa di Babbo Natale.

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