Roma, 26 gen. (askanews) – C’è “un conflitto tra la giustizia ‘attesa’ e la giustizia ‘applicata’, con il pernicioso ribaltamento della presunzione di innocenza dell’imputato”. Lo sottolinea il primo presidente di Cassazione Giovanni Canzio all’apertura dell’anno giudiziario riguardo le “distorsioni del processo mediatico”.
In particolare, il magistrato spiega: “L’opinione pubblica esprime spesso sentimenti di avversione per talune decisioni di proscioglimento o anche di condanna, se ritenute miti, pronunciate dai giudici in casi che hanno formato oggetto di rilievo mediatico. Si scorge una frattura fra gli esiti dell’attività giudiziaria e le aspettative di giustizia, a prescindere da ogni valutazione circa la complessità dei fatti, la validità delle prove, i principi di diritto applicati, le garanzie del processo, la tenuta logica della decisione”.