Castello di Soncino: arriva la tassa per i cacciatori di fantasmi

Per controllare l’afflusso dei cacciatori di fantasmi, il sindaco di Soncino ha imposto una tassa per gli aspiranti ghostbusters della Rocca sforzesca

10 Febbraio 2020
Fonte: 123RF

Soncino, borgo del cremonese, è noto per la sua Rocca Sforzesca infestata – pare – dai fantasmi. E la sua fama è talmente ampia da attirare ghostbusters più o meno improvvisati da ogni dove. Così, per arginare o almeno selezionare i cacciatori di presenze immateriali ecco l’iniziativa.

Il sindaco ha, infatti, deciso di porre una tassa di 500 euro per l’accesso al castello a chi volesse visitarne le stanze per dare la caccia ai fantasmi. Un bel deterrente, non c’è che dire, soprattutto considerata l’ipotesi che di spettri non ve ne sia neanche l’ombra.

Eretto fra il 1473 e il 1475 con funzione difensiva, il palazzo di Soncino appartenne alla famiglia lombarda degli Sforza che fece realizzare la rocca fortificata a protezione del confine tra Ducato di Milano e Repubblica di Venezia.

E varie furono poi le vicissitudini del castello, che passò ai Marchesi Stampa il cui ultimo proprietario ne lasciò la proprietà al comune. Come per tutte le strutture di questo tipo, poi, le leggende di sprecano e la caccia al fantasma è solo una delle tante. Da oggi, però, i ghostbusters hanno un “ostacolo” in più, ed è più concreto che mai.

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