Casting Gomorra III: file e traffico in tilt

I casting di “Gomorra III” hanno scatenato il panico, fra traffico in tilt e file senza fine

2 Febbraio 2017

Traffico in tilt, tafferugli e file: il casting di “Gomorra III” ha scatenato il panico a Sant’Animo, dove l’affluenza di attori e gente comune è stata maggiore del previsto. Le persone si sono recate sin dall’alba nel bar Maybe, occupando la strada e mandando in tilt il traffico. Le macchina si sono incolonnate lungo corso Europa e nella zona di via Colonna bloccando il passaggio di mezzi e persone e impedendo i collegamenti con Giugliano e Melito.

Secondo alcuni testimoni si sono presentati in oltre 500 ai provini per fare da comparse in “Gomorra III”, la famosa serie tv che ha battuto ogni record ed è riuscita a conquistare persino gli Stati Uniti. Presto la terza stagione approderà in tv e la troupe ha organizzato una serie di casting per trovare comparse che possano prendere parte alle riprese. Mai però avrebbero immaginato un’affluenza di questo tipo, così inaspettata da richiedere addirittura l’intervento della polizia, che si è occupata di controllare il traffico e sedare piccoli tafferugli.

Un successo annunciato quello di “Gomorra”, grazie soprattutto alla sceneggiatura di Roberto Saviano, che conosce bene queste tematiche. “Gomorra è una serie che ha insegnato allo spettatore a non aspettarsi mai la svolta più scontata – ha svelato in un’intervista Roberto Saviano – lo dimostra l’uscita di scena di una grandissima protagonista femminile, Donna Imma, a cui la serie ha rinunciato”.

Nonostante ciò non sono mai mancate le critiche e in tanti hanno segnalato il rischio di una possibile identificazione nei criminali di “Gomorra”. “Non scherziamo, per favore – aveva risposto seccato Saviano -. L’accusa che ci viene rivolta è un sofisma. Mi spiego meglio: la situazione del Sud è drammatica. Un posto dove prosperano feroci organizzazioni criminali che delegano la gestione del territorio a ragazzini con armi da assalto. Disoccupazione impressionante”. “Una situazione di collasso – aveva concluso lo scrittore e sceneggiatore -. L’incapacità della politica di costruire, l’assenza di qualunque progetto. Ha visto il recente attentato in Sicilia? E la Calabria, della quale nessuno parla? E si getta la croce addosso a una serie televisiva. Ma come si è arrivati a questo livello di ipocrisia?”.

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