Non è una vicenda tratta da un libro di fantascienza, ma una vera e propria ricerca condotta dall’Università di Bordeaux, congiuntamente con quelle di Paris-Sud ed Evry; uno studio supervisionato dal Prof. Julie Grollier. A quanto pare, un team di ricercatori è riuscito a realizzare una sinapsi artificiale, cioè una struttura del cervello ricreata in laboratorio e capace di recepire e registrare gli input che provengono dall’esterno.
Da tempo, i neurobiologi impiegano tempo e risorse per arrivare alla realizzazione di un’intelligenza artificiale che imiti quella del cervello umano. Se non mancano i problemi etici in questo tipo di ricerca, è altrettanto vero che un risultato simile segnerebbe un nuovo passaggio evolutivo per l’essere umano.
Le sinapsi e memristore
Le sinapsi sono strutture neuronali, fanno parte del nostro cervello e la loro funzione è quella di raccogliere, trasmettere e permettere di memorizzare informazioni. Le sinapsi trasmettono impulsi elettrici dall’esterno verso i neuroni e fra neurone e neurone.
Gli input che provengono dall’esterno: la puntura di una zanzara così come le immagini di un film o le parole lette da un libro vengono trasmessi e immagazzinati dalle sinapsi. Memristore è una sinapsi da laboratorio che imita ciò che fanno le sue parenti naturali. Legge gli impulsi elettrici provenienti dall’esterno e li trasmette ai neuroni. Qui il cervello le trasforma in informazioni e fa si che vengano memorizzate.
Sviluppi futuri e problemi etici
L’obiettivo di queste ricerche è quello di ricreare una mente artificiale che funzioni come quella umana o addirittura la potenzi. Tutti i diversi incubi legati a un futuro dominato dalle macchine prendono immediatamente vita se si osserva la ricerca con scetticismo. I problemi etici esistono, ma sono da tempo studiati e presi in considerazione dalla comunità scientifica così come dai comitati etici.
Uno degli esempi più drammatici è quello di un sistema di potere capace di intervenire sulle menti umane per compiere quello che vuole. L’ansia è legittima, ma è altrettanto importante considerare che attraverso l’intelligenza artificiale potremmo risolvere molti altri problemi dell’essere umano: curare malattie e trovare risorse. Ancora un volta non è la tecnologia in sé il problema, ma l’uso che decidiamo di farne.