Chester Bennington e la maledizione del rock

Perché una generazione di musicisti tra i 40 e i 50 anni ci sta lasciando per scelta

21 Luglio 2017
Fonte: Facebook

Per una generazione intera si è rotto qualcosa, è la Musica che ce lo dice. Gli ultimi mesi stanno presentando il conto alla Generazione X degli anni 90. L’ultima decade in cui il rock contava, in cui nascevano nuovi generi e milioni di giovani si sentivano rappresentati da un modo si suonare la musica ribelle. Grunge all”inizio, Crossover durante, Nu Metal alla fine.

Sono i musicisti di quella decade a dirci che qualcosa si è rotto: una generazione di suicidi. Da sempre i musicisti sono le antenne capaci di percepire ed amplificare il sentire comune della loro generazione. Gli anni 60 hanno prodotto il mito del club 27, i musicisti morti a 27 anni figli della rivoluzione culturale e dei costumi. Poi il punk e Sid Vicious, la mancanza di futuro e le tappe bruciate fino alla morte a 21 anni.

Oggi la Generazione X, i cui rappresentanti se ne vanno senza ardere, per scelta. Nessuna felice rivoluzione, nessun fuoco per cui bruciare, solo l’inevitabile conto da pagare della restaurazione. Il suicidio come arma intima ma anche pubblica, estrema per dissentire. Gesto privato per eccellenza, ma inevitabilmente pubblico.

Voce di una generazione che raccoglie quello che non ha mai neanche provato a seminare ma che la storia gli ha imposto: restaurazione a 20 anni, crisi a 40. Senza mai la possibilità di illudersi. Il club 27 bruciava di ardore e si consumava troppo presto per eccesso di vita, i rappresentanti della Generazione X si stanno invece consumando per il disagio di non trovare un posto in un mondo che non ha mai offerto illusioni. Di questo sono morti tutti, da Kurt Cobain a Chester Bennington, passando per Chris Cornell. Sensibilità, prima ancora che talenti, capaci di intercettare, interpretare e incarnare fino alle estreme conseguenze il problema di chi oggi invecchia senza sapere bene quale sia il proprio posto. Sempre stato a disagio per mancanza di alternative. I musicisti 40enni sono il nuovo club 27. Ora basta però, perché abbiamo ancora bisogno di voi.

A cura di Carlo Portioli esperto moto e cultura Custom di Virgilio Motori

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