Chi dorme di più ha lo stipendio più alto

Ecco sfatato il mito per cui le ore di sonno sono tolte a quelle di lavoro: chi dorme di più è più produttivo e guadagna meglio

10 Gennaio 2017
Fonte: Pixabay

Dormire molto non è più uno svantaggio per la competizione nel mondo del lavoro. Lo afferma uno studio americano e lo conferma Arianna Huffington, giornalista di successo che ha esposto la questione nel suo libro “La rivoluzione del sonno”. I ricercatori americani, infatti, hanno rilevato che il reddito risulta più alto in quei paesi in cui si dorme per un numero maggiore di ore.

Tutto ciò sembra contraddire il tradizionale modello dei manager sempre svegli, iperattivi, caffeinomani -quando va bene- e che dormono poche ore a notte. Proprio come Marissa Mayer, amministratrice delegata di Yahoo!, la quale dichiara di dormire pochissimo per lavorare ben 130 ore alla settimana.

Il buio fa arricchire

I risultati della ricerca parlano chiaro: nei paesi nei quali fa buio prima gli stipendi sono più alti. Bisogna considerare che anche il costo della vita è maggiore, ma gli stipendi sono migliori anche in proporzione. Ciò potrebbe essere correlato al fatto che, nei luoghi in cui il sole tramonta prima, la gente tende a coricarsi presto e, a quanto pare, anche un’ora in più di sonno può determinate significativi incrementi dello stipendio.

Comunque sia, per chi non abita nel Nord dell’Europa o delle Americhe, è possibile compensare la mancanza di molte ore di buio. Tende pesanti che oscurino la luce esterna sono senza dubbio d’aiuto, così come il ridurre la luminosità dello schermo del proprio cellulare, che potrebbe altrimenti disturbare il sonno. Messe in atto queste accortezze, bisogna preoccuparsi di assumere dei ritmi sonno/veglia il più possibile regolari.

Riposo, salute e soldi

Il sonno fa bene alla salute in molti sensi. In primo luogo, mentre un buon sonno aiuta la memoria, la sua mancanza può comprometterla, impedendo l’acquisizione di nuove conoscenze. Ad essere danneggiata è anche la capacità di concentrazione, mentre la sonnolenza sul lavoro può causare alla lunga grave stress. Quando si lavora dopo aver riposato, invece, si è più attivi e più felici. Ciò si traduce in una maggiore produttività.

Anche un pisolino pomeridiano, per chi non riesce a dormire addirittura 8 ore a notte, può apportare grandi benefici, compensando le ore tolte al sonno notturno. Sembra averlo capito anche il colosso Google, azienda che di recente ha offerto ai propri dipendenti delle capsule per poter dormire una breve siesta di 20 minuti.

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