Il pensiero di un’intelligenza artificiale impiantata nel proprio cervello sembra assurdo, tanto da essere un elemento molto utilizzato nei film e nei telefilm di fantascienza. Sicuramente risulta sconvolgente pensare che una cosa di questo genere possa effettivamente essere reale e che forse, nei prossimi anni, potrebbe arrivare a diffondersi a macchia d’olio in tutto il globo.
Infatti due miliardari americani estimatori e amanti della tecnologia , stanno cercando di portare avanti questo progetto.
I due hanno elaborato un prototipo di intelligenza artificiale impacchettata all’interno di un chip e sono attualmente alla ricerca di un dottore disposto ad effettuare un’operazione chirurgica che gli consenta l’impianto all’interno della scatola cranica.
Questa nuova possibilità porta alla luce una serie di questioni etiche che sono state affrontate nei vari film e telefilm di fantascienza. Infatti l’America sta iniziando a chiedersi quanto sia giusto lavorare ad una tecnologia che consenta all’essere umano di essere così biologicamente e strettamente legato ad un’intelligenza artificiale e quanto sia giusto fondere la propria coscienza con un computer .
Tuttavia, tralasciando gli aspetti negativi, si stanno valutando tutti gli sviluppi e le grandi opportunità che una tecnologia del genere può portare. Infatti avere una centrale di controllo che possa rispondere almeno ai comandi più semplici può consentire alle persone disabili di avere un accesso più rapido a determinate operazioni che in questo momento potrebbero sembrare complicate.
Infatti l’impianto nel cervello di un chip con un’intelligenza artificiale al suo interno può portare a privilegi che al momento sembrerebbero impensabili. Una delle possibili applicazioni prevede la possibilità di salvare una parte della propria coscienza all’interno del chip e arrivare, dunque, a sconfiggere la morte.
Le applicazioni sono veramente tante e i miliardari americani che stanno lavorando al progetto sono ben disposti a sviluppare e a proporre la tecnologia in tutto il mondo. I maggiori problemi che stanno incontrando, tuttavia, riguardano il rapporto con i medici che dovrebbero effettuare l’operazione d’impianto, in quanto si tratta di un procedimento rischioso e che può procurare danni importanti al sistema nervoso. L’obiezione, inoltre, arriva dal governo e dalle altre figure che si occupano di bioetica, che stanno ancora discutendo e ragionando sulle implicazioni morali che l’uso di questa tecnologia può comportare.