Cibo cani e gatti, hai mai fatto caso al dettaglio sul sacchetto?

Uno studio riferisce una presenza insospettabile in alcuni prodotti alimentari per cani e gatti. Ecco di che cosa si tratta

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Sappiamo veramente che cosa mangiano i nostri amici a quattro zampe? Purtroppo non sempre, e non fino in fondo. A quanto pare infatti non è così raro trovare nel cibo di cani e gatti tracce di carne di squalo. E questo è un problema, dal momento che diverse specie di squali rischiano l’estinzione.

A lanciare l’allarme, come riporta Greenme.it, è uno studio condotto presso il Yale NUS College di Singapore e pubblicato sulla rivista Frontiers in Marine Science. Sono stati analizzati 45 prodotti alimentari per animali di 16 marchi acquistati a Singapore, ma non sono stati resi noti i nomi di tali marchi, e quindi non possiamo sapere se sono prodotti presenti anche in Italia. Ad ogni modo è emerso che su 144 campioni, circa un terzo contenevano DNA di squalo che erano soprattutto di verdesca, squalo seta e squalo pinna bianca. Queste ultime due specie fanno parte della lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) sotto la voce “vulnerabili”.

Quel che purtroppo ci lascia impotenti è il fatto che le etichette dei prodotti non parlano della presenza di carne di squalo nel cibo per cani e gatti. Presentano invece delle generiche definizioni tipo “pesce dell’Oceano” o “pesce bianco”. Ecco che cosa dice lo studio: “Nessuno dei prodotti elencava specificamente lo squalo come ingrediente, elencando solo termini generici, come ‘pesce dell’oceano’, ‘pesce bianco’ e ‘esca bianca’. La terminologia vaga utilizzata per descrivere gli ingredienti degli alimenti per animali domestici e, in alcuni casi, l’etichettatura errata dei contenuti, impedisce ai consumatori – in questo caso i proprietari di animali domestici – di prendere decisioni informate e rispettose dell’ambiente; di conseguenza, i proprietari di animali domestici e gli amanti degli animali potrebbero inconsapevolmente contribuire alla pesca eccessiva degli squali in via di estinzione”.

In definitiva, trovare nelle etichette i termini generici di cui sopra può metterci in allarme, ma all’atto pratico non abbiamo un modo sicuro per capire se si tratti o meno di carne di squalo.

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