Ciclo irregolare: come ascoltare e conoscere il proprio corpo

Per tutte le donne con ciclo irregolare, ecco alcuni suggerimenti per imparare a riconoscere i giorni fertili ed essere più consapevoli

8 Febbraio 2016
Fonte: google

La riproduzione è un sistema perfetto che dispone di calcoli, segnali, codici comportamentali e addirittura un laboratorio chimico a tutti gli effetti. In questo caso, i protagonisti sono l’ovulo e lo spermatozoo che si incontrano e si compongono nella magica trasformazione della vita.

Dunque, cosa succede nella donna? Quali sono le conseguenze che possono derivare da ciclo irregolare? Quali sono le sue cause di tale condizione? Come calcolare i giorni di fertilità? Queste sono alcune delle domande alle quali cercheremo di dare risposta.

L’ovulazione

La capacità di rimanere incinta della donna è strettamente legata ai giorni fertili. In questi casi l’ovulo femminile, scelto tra tanti e quindi secreto, esce dal follicolo ovarico e si predispone a essere inseminato dagli spermatozoi. A questo punto, l’ovulo rimane “in attesa” per almeno 4 giorni mandando segnali riconoscibili della sua presenza attiva.
È noto che un ciclo regolare sia di 28/29 giorni, anche se l’arco di tempo può variare dai 21 fino ai 35 giorni. L’importante è che questa fascia di giorni sia sempre la stessa. Solo in questo caso è possibile procedere ad un calcolo attendibile dei giorni (intermedi) in cui può avvenire l’ovulazione.

Fase follicolare e fase luteale

Non ci sono certezze sulla durata del processo ovulatorio in tutta la sua totalità. Non esistono, infatti, calcoli che possano definire in maniera inequivocabile il tempo che intercorre dalla maturazione e secrezione dell’ovulo (fase follicolare) fino alla degradazione dell’ovulo (fase luteale). La prima dura 14/15 giorni, anche di più in alcuni casi. La seconda invece ha una durata di 14/15 giorni sia per i casi di regolarità che di irregolarità del ciclo.

Riconoscere i giorni fertili

Come riconoscere il periodo fecondo per chi ha un ciclo irregolare? Come al solito, bisogna ricorrere alla natura e ai suoi preziosi segnali. Ogni donna, seppur non ne sia a volte completamente cosciente, ha tutti gli strumenti per riconoscere il proprio corpo e i segnali che esso le invia costantemente.

Durante i giorni intermedi (sono almeno 4), vi è mai successo di avere una maggiore produzione di muco a volte concentrato, altre fluido? Ciò significa che l’ovulo sta vivendo la fase di “evoluzione” della sua capacità fertile. In altre parole, il muco fluido sta predisponendo un ambiente alcalino migliore per lo spermatozoo.

Se non avviene l’inseminazione, tale muco regredisce velocemente in fluido opaco e di maggior consistenza perdendo così le caratteristiche chimiche favorevoli. Tuttavia, non c’è solo questo fenomeno da tenere in costante osservazione.

La temperatura basale, cioè la temperatura del corpo, è un ottimo misuratore del processo di ovulazione completo: si parte dal 5° giorno dopo l’ultima mestruazione e si registra la variazione, in termini di decimi di grado. Quando si raggiunge una gradazione costantemente in salita, allora si è vicini al periodo fertile.

Importante ricordare che per riconoscere le cause dell’irregolarità potrebbero non bastare queste istruzioni: attenzione dunque ad avere la giusta osservazione del proprio corpo. Un’irregolarità, in questo caso quella del ciclo mestruale, potrebbe dipendere da fattori ambientali, sociali o psicologici che non sono sempre di facile o immediata interpretazione.

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