La cipolla è un ingrediente chiave di molti piatti e usata nel modo giusto aggiunge quella nota di sapore che rende un piatto indimenticabile: bisogna essere molto bravi sia nel dosarla che nel tagliarla e infatti anche il grande Gordon Ramsay ha realizzato un video per mostrare alcune tecniche di taglio.
Iniziamo dai suggerimenti più “terra terra”: per tagliare la cipolla bisogna stare attenti alle dita, usare un buon coltello da chef e un tappetino antiscivolo. Meglio ancora, oltre all’antiscivolo utilizzare anche un canovaccio bagnato sotto al tagliere, in modo da essere certi che non si muoverà.
La cipolla può essere affettata o triturata, quasi sbriciolata o tagliata a tocchetti: molto dipende dalla ricetta per la quale dobbiamo utilizzarla. Avete mai fatto caso a come sono tagliate le cipolle crude negli hamburger? In genere, nei fast food, la cipolla è inserita nel panino tagliata ad anello.
Questo perchè oltre ad essere visivamente accattivante, la cipolla ad anello non rilascia l’odore penetrante che la caratterizza e il suo sapore è più delicato, perchè quella che viene mangiata è la parte più esterna e non quella interna. Un trucco da copiare ogni volta che vogliamo aggiungere la cipolla ad un piatto in modo che sia carina da vedere e non troppo invadente.
Se affettare la cipolla vi fa comunque piangere, tranquilli, non siete i soli: il problema affligge praticamente chiunque si sia mai trovato con una cipolla in mano. Ci sono però dei piccoli trucchi per limitare l’effetto irritante della cipolla: il principale è quello di conservare le cipolle in frigo o meglio ancora di tenerle per qualche minuto in congelatore prima di affettarle. Il gas irritante, che si crea quando alcuni enzimi della cipolla vengono a contatto con l’aria, è più forte a temperatura ambiente.
Un altro suggerimento arriva proprio da Gordon Ramsay, che spiega nei suoi video come la cipolla debba essere affettata lasciando intatta la radice: serve per maneggiarla meglio, ma anche per evitare le lacrime. La maggior parte degli enzimi responsabili della nostra “commozione” si trovano proprio nella radice.