Clamoroso: uno storico club costretto a cambiare nome

L'incredibile provvedimento nasce in seguito a una causa persa in tribunale.

22 Dicembre 2016

Immaginate di essere tifosi della Juventus (o di qualsiasi altra squadra, per carità!), avere sempre indossato sciarpe e magliette della Juventus sin da quando eravate bambini, avere sempre cantato e incitato la squadra al grido di “Forza Juve”… e dover cancellare tutto quanto!

Non si tratta di una storia di un fallimento societario – nonostante ultimamente i casi siano i crescita -, ma di un contenzioso in tribunale che ha portato a una sentenza davvero clamorosa: la squadra in questione, dopo aver cambiato il proprio simbolo, dovrà cambiare anche il proprio nome.

E quello che è ancora più incredibile è che la squadra di cui si sta parlando è una delle più blasonate di Europa: la Steaua Bucarest, che nella sua storia ha messo in bacheca 26 campionati romeni, 1 Coppa dei Campioni, 1 Supercoppa europea, 22 Coppe di Romania, 6 Supercoppe romene e 2 Coppe di Lega romena.

Perché la Steaua Bucarest deve cambiare nome? Tutto nasce da una causa legale persa dal patron del club Gigi Becali, che era stato citato dal Ministero della Difesa per utilizzo illecito di nome, colori sociali e stemma in merito alla fondazione, da parte dell’organo di Governo nel 1947, della Steaua Bucarest come team dell’esercito.

La sentenza sullo stemma (proveniente dall’Alta Corte) risale già al 2004: Becali si ritrovò costretto a modificare il simbolo, ma ora la situazione si è fatta ancora più complicata per via della nascita di un’altra formazione (con paternità del Ministero della Difesa) che giocherà la sue partite sempre nella capitale della Romania: la Nuova Steaua, che inizierà il suo percorso sportivo dalla quarta divisione del Paese.

Infine, potrà sembrare accanimento, ma il Ministero della Difesa ha addirittura chiesto 37 milioni di euro come risarcimento e la restituzione dei trofei. Se anche questa sentenza dovesse dare ragione all’Istituzione governativa, per Becali e famiglia sarebbe davvero una tragedia.

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