Con le mascherine si può creare l'asfalto?

Un team di scienziati australiani ha presentato uno studio che dà nuova vita ai dispositivi di protezione individuali

25 Febbraio 2021

Convivere da un anno con la pandemia vuol dire anche avere a che fare ogni santissimo giorno con le mascherine. Quelle monouso, purtroppo, non di rado invece di finire nell’immondizia vengono abbandonate nei posti più disparati, strade incluse, perché chi è incivile non cambia nemmeno dopo tragedie così grandi. Qualcuno però ha ipotizzato di utilizzarle per creare l’asfalto, in un circolo virtuoso di recupero.

La grandiosa idea è merito di un team di ricercatori australiani del Royal Melbourne Institute of Technology, che hanno pubblicato il loro studio su Science of The Total Environment. Gli scienziati in questione si sono posti un quesito più che lecito, ovvero come dare nuova vita alle mascherine monouso. Una domanda che qualcuno doveva pur farsi, dal momento che l’impiego a dir poco massiccio di mascherine negli ultimi 12 mesi sta portando alla luce una questione di smaltimento non da poco. Gli studiosi hanno quindi ipotizzato di riutilizzare i Dpi, (dispositivi di protezione individuali) insieme ad altri materiali di scarto, nelle costruzioni civili.

In questo studio le mascherine sono state triturate, mescolate all’aggregato di calcestruzzo riciclato e utilizzate per creare la base del manto stradale. Stando ai calcoli che sono stati fatti, utilizzare una piccola percentuale di ex mascherine (tra l’1 e il 2 per cento circa) non crea alcun problema alla buona riuscita delle strade, anzi. L’impiego della polvere ottenuta dalle mascherine stesse ne aumenterebbe la resistenza e la rigidità, migliorando inoltre la duttilità e la flessibilità. Qualora invece la percentuale salisse sopra il 2 per cento, invece, si assisterebbe a una diminuzione della forza e della rigidità dell’asfalto.

Parlando in modo ancora più concreto, se volessimo ragionare in termini di base e sottobase di un chilometro di strada a due corsie larga sette metri impiegando l’1 per cento di Dpi riciclati servirebbero circa 93,2 tonnellate di mascherine triturate: questo vorrebbe dire anche salvarne più o meno 3 milioni dalla discarica.

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