Istanbul, 21 gen. (askanews) – Il Parlamento turco stanotte ha approvato una controversa riforma costituzionale mirata a espandere i poteri del presidente Recep Tayyip Erdogan, che dovrà passare al vaglio di un referendum popolare in aprile, prima di diventare legge. L’opposizione dice che con la riforma Erdogan mira a comandare da solo sul Paese, mentre il governo sostiene che con il nuovo assetto dei poteri la Turchia si allinea a sistemi presidenziali quali Francia e Usa, realizzando una gestione più efficiente del potere. Ecco cosa cambierà per la Turchia se entreranno in vigore i 18 articolo della costituzione targata Erdogan.
Più poteri per Erdogan ====================== Con la nuova costituzione il presidente acquisirà poteri esecutivi e potrà nominare direttamente i massimi responsabili dello Stato, inclusi i ministri. Il presidente potrà anche nominare uno o più vicepresidenti. L’ufficio e l’incarico di premier, attualmente occupati da Binali Yildirim, verranno aboliti.
L’attuale Costituzione, scritta nel 1982 a seguito del golpe militare del 1980, garantisce l’indipendenza dei tribunali “da organismi, autorità e poteri”. Ma la bozza di Costituzione consentirà al presidente di intervenire direttamente sulla magistratura, che Erdogan ha accusato di essere influenzata dai sostenitori del sul ex alleato diventato nemico giurato, l’imam autoesiliato in Pennsylvania Fethullah Gulen, considerato il responsabile del fallito golpe del 15 luglio scorso. Il presidente e il parlamento insieme potranno scegliere quattro membri del Consiglio superiore dalla magistratura (HSYK), organismo chiave che nomina e rimuove i giudici. Il parlamento nominerà in autonomia sette membri del Consiglio. I tribunali militari, che in passato hanno condannato ufficiali e addirittura mandato a morte l’allora premier Adnan Menderes dopo il golpe del 1960, in futuro saranno vietati.