Fonte: ANSA

Cosa provoca le esplosioni del vulcano Hunga Tonga

L'esplosione del vulcano Hunga Tonga è stata di una potenza devastante. Un evento che avviene una volta ogni mille anni: ecco che cosa l'ha causata

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Lo scorso 13 gennaio il vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha’apai ha eruttato causando un’esplosione tanto violenta che le sue onde sono state avvertite non soltanto in prossimità delle Isole Tonga ma almeno nella metà del globo terrestre. Ma vi siete chiesti che cos’è a provocare un’eruzione con una deflagrazione tanto potente?

Partiamo dal principio. L’esplosione del 13 gennaio è stata diretta conseguenza dello scontro tra due placche oceaniche: quella del Pacifico e quella Australiana. La prima è scivolata sotto la seconda, provocando la violenta attività esplosiva del vulcano Hunga Tonga-Hunga Ha’apai osservata tra la fine del 2021 e questo inizio di 2022. Un evento che, a quanto pare, si verifica nell’isola circa una volta ogni mille anni.

L’esplosione, nell’ultimo episodio registrato, è stata terribilmente violenta per via del tipo di eruzione del vulcano. Normalmente, infatti, il magma fuoriesce dai vulcani sottomarini in maniera lenta, permettendo all’acqua di raffreddarlo creando una sorta di crosta intorno allo stesso. Nel caso di Hunga Tonga-Hunga Ha’apai, però, il magma espulso era ricco di gas vulcanico ed è stato rilasciato nell’acqua molto velocemente, producendo una serie di esplosioni a catena. Queste esplosioni causano la rottura della “crosta” che avvolge il magma, dando vita a deflagrazioni che sono potenzialmente sempre più violente e distruttive.

Inutile dire che le conseguenze possono essere catastrofiche ma, nel caso di Hunga Tonga, quello appena spiegato potrebbe non essere il solo motivo della violenza dell’esplosione. La spiegazione più plausibile è che una caldera nascosta a 150 metri sotto il livello del mare possa essersi risvegliata, riprendendo appieno la sua attività. I recenti episodi, dunque, potrebbero essere soltanto le prime avvisaglie di nuove eruzioni dai tratti teoricamente ancora più distruttivi.

Molti effetti e cause di quanto già osservato, devono essere ancora approfonditi. Anche perché le isole disabitate coinvolte nell’esplosione sono ancora avvolte da fitte nuvole di cenere che rendono impossibile ulteriori indagini scientifiche.

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