Fonte: Facebook

Cosa voleva dire Trump al posto della parola #covfefe

Un banale refuso sul profilo personale del neoeletto presidente degli Stati Uniti, diventa subito fenomeno virale sui social

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Sarebbe tutta colpa della tastiera qwerty o uno stratagemma per catalizzare l’attenzione sul web? Quello che resta indubbio è il fatto che, siano bastate solo poche ore per rendere un banalissimo errore di battitura, un fenomeno di massa. Si sono contati, pensate, circa 74 mila retweet e qualcosa come 92 mila mi piace. A ciò si aggiunga anche il fatto che il post era stato pubblicato verso la mezzanotte da Donald Trump.

Il potere dei social

Il termine, in realtà incomprensibile, del post pubblicato sul profilo ufficiale del presidente è emblematico di quella che sia l’attuale situazione della politica americana, e non solo in realtà. Più che di dibattiti a suon di parole, oramai sempre più spesso, assistiamo a dibattiti a suon di “like”. A fare da padrone nella comunicazione oggi, non sono più i contenuti, più o meno condivisibili, di quanto si afferma, ma la risonanza sui social di tutto ciò che sia altro rispetto al messaggio che si invia.

Questa volta il termine che diverrà il tormentone nei prossimi giorni sarà covfefe, messaggio non solo difficile da comprendere, ma anche solo da pronunciare. Riportava queste parole il suo post pubblicato nella notte “Despite the constant negative press covfefe”, cioè “Nonostante la costante stampa negativa …” e poi?

Cosa voleva dire Trump?

La parte iniziale del suo messaggio era chiara, resta da comprendere però il significato di quella finale. Con molta probabilità, tenendo della disposizione dei tasti, con relative lettere, sulla tastiera qwerty, lo strano termine covfefe, potrebbe essere il refuso del più comprensibile sostantivo coverage, copertura. E’ presumibile che fosse stata disattivata la funzione del correttore automatico e da qui il risultato finale. Del resto, sin dalla sua elezione, non sono mancati i messaggi di Trump rivolta proprio alla stampa e ai mass media, che ritiene gli siano ostili in questo suo mandato presidenziale.

Effetto virale del tweet

Qualunque sia stata la ragione alla base di questo banale errore di battitura, ciò che è certo è che la risposta del web è stata immediata. Sin da subito si sono scatenati retweet e commenti, anche poco carini, nei suoi confronti, tanto da renderlo un cult e ipotizzare addirittura future serie televisive del tipo “House of Covfefe”. Come se non bastasse, ad inserire il nuovo termine nell’uso dilagante delle community, ci si è messo anche uno dei più noti dizionari americani della rete, Urban Dictionary, che ha coniato la nuova definizione di “covfefe”, che è appunto “quando vuoi scrivere ‘coverage’ ma le tue mani sono troppo piccole per premere tutte le lettere nella tua tastiera”!

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