Nel variegato mondo della sessualità, i nuovi termini sono all’ordine del giorno ed è importante conoscerli per restare al passo ma anche per essere il più inclusivi possibile nella vita di tutti i giorni.

Avete mai sentito parlare di cupiosessuali? Probabilmente no e non c’è niente di strano, ma è sempre bene sapere di cosa si tratta in modo da essere preparati in un’eventuale conversazione o incontro con un cupiosessuale.

Con questo termine che deriva dal latino e nel prefisso contiene il verbo “cupio”, che significa desiderare, si intendono persone che desidererebbero fare sesso, ma non provano attrazione per gli altri (nè dello stesso sesso nè di quello opposto): per loro quindi il sesso è destinato a rimanere un desiderio.

La tendenza a non avere attrazione per il sesso esiste ed è conosciuta da anni: le persone che si ritrovano in questo profilo sono asessuali e a loro volta si dividono in diverse sfumature di desiderio, appunto.

Ci sono i demisessuali, che fanno sesso non provando attrazione fisica ma solo per intesa mentale, quindi per loro è fondamentale un forte legame con la persona con cui stanno insieme; ci sono gli allosessuali, che fanno sesso pur non provando desiderio e infine i cupiosessuali, che come dicevamo desiderano il sesso ma spesso finiscono per non farlo.

La cupiosessualità ha anche una bandiera multicolore, la cui ultima versione del 2021 è composta da bande orizzontali sovrapposte di colore rosa scuro (l’amore), rosa chiaro (la mancanza di attrazione), bianco (le relazioni), viola chiaro (la sessualità) e viola scuro (il sesso vero e proprio). Il simbolo invece è un cerchio barrato, che dovrebbe rappresentare l’asessualità, ma trafitto da una sorta di freccia con un cuoricino, per simboleggiare il desiderio d’amore.

Come dicevamo in apertura, il mondo della sessualità è veramente ricchissimo di sfumature ed oggi abbiamo la consapevolezza per conoscerle e descriverle nella loro interezza.