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COVID e sesso, il grave disturbo a letto anche dopo la guarigione

Gli uomini colpiti da Coronavirus hanno possibilità 6 volte in più di soffrire di disfunzioni eretteli, la ricerca sulla Covid e il sesso

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Come ben sappiamo da oltre un anno e mezzo, la COVID ha colpito decine di milioni di persone ai quattro angoli del pianeta: secondo i dati più recenti, parliamo di 42 milioni negli Stati Uniti e 229 milioni in tutto il mondo, alcune con sintomi più lievi, altre invece con conseguenze molto più gravi e durature.

La comunità scientifica globale sta indagando ogni aspetto legato al Coronavirus e tra questi emerge con forza un preoccupante legame con la sfera sessuale. Stando ad alcune ricerche condotte dal dottor Ranjith Ramasamy e i suoi colleghi della clinica di urologia dell’ospedale dell’Università di Miami, infatti, la COVID può effettivamente incidere sulla salute sessuale maschile.

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Leggiamo sul National Geographic: “Abbiamo rilevato che uomini che precedentemente non soffrivano di questi problemi hanno sviluppato forme piuttosto gravi di disfunzione erettile, dopo l’infezione da COVID-19”.

Inizialmente si pensava che queste difficoltà fossero correlate ad un forte aumento di ansia, stress e depressione, poi si è indagato più a fondo: stando ad uno studio pubblicato nel marzo scorso, infatti, le probabilità di sviluppare disfunzioni erettili sono maggiori di sei volte dopo essere stati contagiati dal Coronavirus.

Le problematiche degli uomini sotto le lenzuola possono essere a breve o lungo termine e si traducono anche in maggiori difficoltà a tenere una erezione o raggiungere l’orgasmo. Si annoverano anche dolori o gonfiore ai testicoli e bassi livelli di testosterone, tuttavia tutti questi danni possono essere minimizzati attraverso il vaccino.

Rispetto a una serie di informazioni sbagliate che continuano a circolare sul web secondo cui i vaccini anti-Covid 19 provocherebbero impotenza, non esistono studi a supporto di queste teorie. Anzi è vero il contrario: proteggendoci dal Coronavirus, il vaccino ci tutela dall’affrontare i sintomi più gravi, pericolosi e duraturi della Covid: tra questi, dunque, anche i disturbi che incidono sull’apparato riproduttivo.

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