Credete di sapere cosa mangiate? Leggete qui

Sapete cosa mangiate? Ecco la domanda sulla quale stanno indagando gli esperti, purtroppo incappando in cibi corrotti

4 Agosto 2016
Fonte: Pixabay

Sapete cosa mangiate? E’ un semplice quesito sul cibo che consumiamo ogni giorno, al quale tutti noi dovremmo saper rispondere ma che spesso ci coglie impreparati. A Belfast, in un laboratorio universitario, uno studente di nome Terry ha sottoposto ai raggi infrarossi, un piatto di origano, così da controllare se fosse secco per davvero, come da etichetta. Il tutto è collegato a un programma che analizza l’origano e che, dopo svariati tentativi, ha evidenziato come l’etichetta di un prodotto possa mentire. In questo caso specifico circa il 40% dei campioni presi in considerazione conteneva elementi di altre piante, come mirti o ulivi.

Detto questo, si torna alla domanda iniziale: sapete cosa mangiate? Il cibo analizzato, non soltanto evidenzia come elementi più economici vengano aggiunti a quanto da noi acquistato ma va sottolineato come spesso tutto questo non venga adeguatamente preparato per il consumo umano. In merito a questa tipologia di cibo geneticamente modificato si è espresso Chris Elliot, direttore dell’Institute for Global Food Security, che ha sottolineato la grande presenza di pesticidi rilevati in quello che dovrebbe essere cibo naturale. Anche soltanto in una porzione minima di origano, ridotto al 20% nelle confezioni acquistate, una buona dose di pesticidi non manca.

Il pericolo è rappresentano dal fatto che altre sostante, ben più pericolose, possono essere aggiunte al nostro cibo. Vi siete mai chiesti quanto dura il latte senza andare a male? Elliot sostiene che spesso venga aggiunta della formaldeide per evitare che ciò accada durante i trasporti, soprattutto in quei Paesi soggetti ad alte temperature. La formaldeide funziona ma è un veleno mortale. Il prodotto andrebbe tolto dal mercato, dal momento che in determinate dosi potrebbe provocare serie conseguenze. A ciò si aggiunge il rischio di arsenico nel nostro cibo, un metallo pesante che aumenta le possibilità di contrarre il cancro.

Elliott ha un gadget importante che contribuisce alla lotta ai cibi dannosi e ai pesticidi finora vietati. Un congegno elettronico denominato i-knife, sviluppato dal professor Zoltan Takats, il cui obiettivo era quello d’ottenere uno strumento per favorire le operazioni chirurgiche, che avvertisse quando si stava tagliando del tessuto canceroso. Anche se lontano da una sala operatoria, l’i-knife risulta molto utile nell’analisi di svariati cibi reputati sospetti, potendo risalire alla provenienza di un pesce, in base al suo metabolismo.

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