Dalla carne ben cotta al pesce di lunedì: cosa non ordinare mai al ristorante

Siete indecisi se andare al ristorante o su cosa ordinare? Ecco qualche consiglio da chi se ne intende

17 Novembre 2016

Quante volte vi siete trovati davanti al menù e avete trascorso diversi minuti per scegliere cosa ordinare? Ecco, in vostro aiuto è arrivato Anthony Bourdain, rinomato chef newyorchese che vi restringe la scelta ‘depennando’ i piatti che NON dovete chiedere quando siete al ristorante.

Anzi, Bourdain arriva anche a consigliarvi pure il ‘quando’ non andare al ristorante. Ecco allora una serie di consigli da tenere bene a mente al momento di decidere se vale la pena uscire a cena o quando vi ritrovate davanti al cameriere pronto per la vostra ordinazione.

BRUNCH DOMENICALE? NO, GRAZIE – Per cominciare: mai andare al brunch domenicale. Certo, non c’è niente di meglio di poltrire fino a tardi la domenica mattina per poi andare in un locale e trovare un brunch bell’e pronto. Peccato che, come sottolinea Bourdain, il più delle volte rischiate di ritrovare sui tavoloni gli avanzi del venerdì e del sabato sotto ‘mentite spoglie’. E se proprio non ne potete fare a meno, al brunch evitate di affidarvi a cibi che non sono stati fatti al momento o con ingredienti freschi. Esempi? La classica ‘pasta pasticciata’ e le uova alla Benedict: soprattutto in questo caso, la loro salsa olandese fatta di burro e uova, se non è mantenuta alla giusta temperatura, rischia di diventare una sorta di paradiso per batteri. Che vi rovineranno la domenica che pensavate così rilassante.

MAI PESCE DI LUNEDI’ – Già sono pochi i ristoranti tradizionalmente aperti il lunedì sera: ecco, nel caso vi capiti di optare per iniziare la settimana con una cena fuori, evitate il pesce. Generalmente, infatti, l’ultima consegna effettuata dal fornitore viene al più tardi fatta il venerdì e quello che finisce nel vostro piatto tre giorni dopo non è ovviamente un prodotto fresco. A maggior ragione, evitate quelle tipologie prodotti marini che sono, già freschi, più rischiosi: niente ostriche o frutti di mare, a maggior ragione se non siete sulla costa o in un ristorante dalla fama inattaccabile.

NON CHIEDERE MAI CARNE BEN COTTA – Una bella chianina come piatto principale? Benissimo, ma che non sia troppo cotta e – ebbene sì – che abbia un prezzo di livello. Spesso, infatti, l’eccessiva cottura della carne serve a nascondere ‘l’età’ della carne stessa con un più o meno sottile strato di superficie abbrustolita. Peraltro, l’abitudine di cuocere la carne a lungo aveva un senso quando non c’erano frigoriferi che potessero garantire sulla conservazione del prodotto, assai meno oggi. Occhio poi anche al prezzo: la carne di qualità costa e trovare una chianina o una bistecca Kobe a basso prezzo vuol dire che difficilmente la carne è davvero della qualità indicata nel menù.

EVITARE CARNE TRITA – Condividete il discorso sulla carne? Ecco, allora a maggior ragione evitate gli ‘hamburger’, dove la percentuale di carne di qualità o non riciclata sarà piuttosto bassa. In generale, salvo vi troviate in un ristorante ‘specializzato’ in materia o di indiscussa fama, evitate i prodotti con carne trita e il discorso vale anche per polpette e ragù.

FEDELI AL MENU’ – Non trovate niente che vi attiri appieno sul menù o volete fare gli ‘originali’? Seguite questo consiglio dell’esperto Bourdain: prendetevi qualche minuto in più per decidere ma cercate di evitare di ordinare piatti ‘modificati’ o addirittura fuori menù. Secondo lo chef americano, se c’è una cosa che fa infuriare tutti i membri del ristorante, dai camerieri ai cuochi, sono i clienti che ‘sviano’ dai piatti proposti dal ristorante stesso. Nella migliore delle ipotesi, vi arriverà una portata cucinata svogliatamente mentre nella peggiore…beh, diciamo che non conviene mai fare arrabbiare un cuoco che cucina un vostro piatto lontano dai vostri occhi e fuori dal vostro controllo…

Fonte: Thinkstock

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