Il palcoscenico è tutto per il dramma di Virzì ai David di Donatello. ‘La pazza gioia‘ si aggiudica il premio come miglior film e Valeria Bruni Tedeschi, protagonista della pellicola, ottiene il riconoscimento come miglior attrice. Nervi crescenti, disperazione spensierata e sguardo ravvicinato sulla malattia mentale, hanno convinto la giuria.
Chi esce deluso dalla manifestazione sono invece ‘Indivisibili’ di Edoardo De Angelis e ‘Fai bei sogni’ di Bellocchio. A dispetto delle quattordici candidature, ‘Indivisibili’ è riuscito a centrare il target solo per la sceneggiatura, l’attrice non protagonista (Antonia Truppo) e le musiche del maestro Enzo Avitabile. Nulla da festeggiare per il connubio Bellocchio-Mastrandrea malgrado le dieci nomination. Sorride Stefano Accorsi, premiato come miglior attore; ringrazia – sinceramente colpito – Roberto Benigni per il premio alla carriera.
La pazza gioia
Il film vincitore della 61esima edizione dei David di Donatello non può che essere una pellicola intensa e ricca di contenuti nel classico stile italiano. Beatrice (Valeria Bruni Tedeschi) e Donatella (Micaela Ramazzati) sono due donne affette da disturbi mentali. Assieme scappano dal centro in cui sono ricoverate. Ne segue un’avventura ‘on the road’ verso le tracce del passato, i luoghi della loro vita, gli affetti e i traumi.
Il film colpisce snervando, irritando e ferendo lo spettatore. Le protagoniste trascinano il pubblico sulla giostra di emozioni vissute dai loro personaggi. Sia chiaro, non è la giostra di emozioni canonica, sono le montagne russe di due persone instabili che vengono a contatto con il resto del mondo. Un mondo che non ha fatto altro che colpirle a fondo.
Altri premi, delusioni e momenti della manifestazione
Benigni è arrivato in quel momento della carriera in cui passare a ritirare l’incasso senza far più nulla. Ringrazia con il suo stile e sfida il Papa in quanto popolarità. Stefano Accorsi ritira l’ennesimo premio, il sesto David. Valerio Mastandrea, che le stigmate dello sconfitto le porta da sempre, si deve accontentare del riconoscimento come miglior attore non protagonista lasciando quello più ambito al sorridente collega.
Durante le premiazioni, lacrime indotte dalla performance di Manuel Agnelli che ha ricordato gli attori scomparsi quest’anno sulle note dei Beatles. A riportare il sorriso serve l’intervento di Maccio Capatonda e Herbert Ballerina.