La celiachia è una forte intolleranza alimentare al glutine, un composto di sostanze a base di azoto che si forma durante l’impasto di acqua e farina di cereali come farro, frumento, kamut o orzo. Non è una vera e propria malattia e proviene da una predisposizione genetica: in Italia sembra che ci sia una persona celiaca ogni 100-150 abitanti, ma la percentuale potrebbe essere molto più alta considerando la difficoltà di diagnosticare questa patologia.
I sintomi, infatti, solo raramente sono particolarmente gravi: tendenzialmente rimangono molto generici e molti convivono con la celiachia senza approfondire la situazione. Nei casi più gravi, l’intestino arriva a non riuscir più ad assorbire minerali come il ferro, ma anche grassi e vitamine: in questo modo si va incontro a pericolose carenze nutrizionali, ma esistono terapie sostitutive che rendono questo disturbo pressoché innocuo.
Anche se sappiamo che essere celiaci è comunque una condizione delicata, negli ultimi anni è diventato di moda chiedere al ristorante o comprare cibi gluten free, ovvero che non contengono alcuna traccia di glutine, anche se non ne abbiamo bisogno: chi non è intollerante, infatti, è convinto che mangiare come i celiaci possa avere effetti benefici sul peso e aiutarlo a dimagrire.
L’errore principale, effettivamente, è che si tende ad accostare il glutine ai carboidrati e la reazione a questo gruppo alimentare è sempre la stessa: ancora vengono demonizzati come la causa principale dell’aumento ponderale nonostante è chiaro e provato scientificamente che ingrassare è una condizione multi-fattoriale.
Evitare di introdurre il glutine nel nostro organismo quando non c’è alcuna traccia di intolleranza significa privarsi della principale fonte di carboidrati complessi (molto più salutari di quelli semplici), e insieme a loro di vitamine, minerali, proteine e fibre che essi contengono naturalmente.
Detto ciò, sostituire gli alimenti con glutine con cibi senza glutine potrebbe portare a farci ingrassare: generalmente, infatti, sono più processati e ricchi di calorie e dunque è controproducente.
