Doggy bag al ristorante, ecco perché non vergognarsi di chiederla

L'Italia è uno dei pochi paesi rimasti in cui la doggy bag è ancora tabù: in molte parti del mondo chiederla è sinonimo di educazione

19 Settembre 2019

In America, in Asia e anche in gran parte d’Europa la doggy bag, la cosiddetta scatolina con gli avanzi del proprio pasto da chiedere al ristorante, è non solo sdoganata, ma anche simbolo di educazione e attenzione allo spreco: probabilmente siamo rimasti uno dei pochi paesi al mondo nel quale ancora molti si vergognano di chiedere la “busta degli avanzi”, ritenendolo un gesto volgare o da “poveracci”.

La doggy bag nasce proprio con l’intento di tagliare gli sprechi nel periodo della guerra, anni ’40: il collegamento con il cane (a cui portare gli avanzi a casa come pasto) venne inventato da Dan Stampler, proprietario della Steak Joint nel Greenwich Village di New York, per togliere dall’imbarazzo i clienti meno abbienti. In seguito divenne anche simbolo dell’amore verso gli animali, ma è rimasta sempre quello che è: la legittima richiesta di portare a casa cibo che si è pagato, si è lasciato nel piatto e che andrebbe altrimenti buttato.

In Cina chiedere un “pacchetto” è inserito nel Galateo, in Germania esistono i frigoriferi degli avanzi, dove la clientela può prendere cibo gratis, in Francia esiste addirittura una legge contro lo spreco alimentare (ecco i trucchi per risparmiare davvero al supermercato)

In Italia si stanno facendo piccoli grandi passi, grazie anche a show televisivi come Masterchef che hanno imposto la doggy bag ai concorrenti alla fine delle loro prove: oggi come oggi, considerando anche lo stato in cui versano le risorse del nostro pianeta, gli sprechi non possono essere più accettati.

Tanto più che la doggy bag diventa sempre più cool e tecnologica: ne esistono di glamour, disegnate da artisti e illustratori famosi, e si gestiscono anche via app.

E se ancora siete convinti che chiedere la doggy bag sia un gesto “da poveracci”, pensate che gli ultimi a chiederla a favore di obiettivo fotografico sono stati i coniugi Obama.

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