L’allarme OMS sulla carne ha destato grande preoccupazione tra i consumatori, non più sicuri di cibarsi di alimenti di prima qualità. Questo ha avuto conseguenze dannose sull’alimentazione di molte persone che hanno deciso di dire addio definitivamente alla carne rossa eliminandola dalla propria dieta. Un aspetto preoccupante visto che non si tratta di una mossa salutare, bensì il contrario.
Dopo l’allarme OMS per la carne rossa non sicura, la percentuale di persone che ha deciso di non consumare più questo alimento è in costante crescita. Gli ultimi dati Eurospes parlano di un soggetto su dieci che ha deciso di dire addio a questo alimento. In netta crescita anche il numero di consumatori che diventano vegetariani o vegani, decidendo così di abbandonare un regime alimentare a base di carne.
Come confermato da esperti scientifici, l’allarme OMS per la carne è partito in maniera sbagliata, dando vita a psicosi diffusa. Infatti, ciò a cui bisogna fare maggiore attenzione sono le carni insaccate e quelle in scatola di cui potrebbe non essere nota la provenienza. Nessun allarme particolare legato alla carne rossa o a quella bianca, soprattutto se non vengono cotte alla griglia che potrebbe aumentare i pericoli.
Nessun allarmismo, dunque, ma semplicemente alcune misure cautelative a cui fare attenzione. Innanzitutto, la quantità settimanale di carne che viene assunta: fino a 500 grammi non ci sono pericoli per la salute dell’uomo. Attenzione anche alla cottura che potrebbe determinare la presenza di sostanze cancerogene per l’uomo. Evitare cottura alla griglia, preferendo quella al vapore, al forno o la brasatura.
Non mancano di certo le iniziative che, da qualche settimana, stanno nascendo per far riscoprire il consumo della carne a persone che hanno deciso di non mangiarla più. La Coldiretti ha portato in piazza questa sua intenzione a Torino, creando un evento denominato #bracioleallariscossa con diversi camion che permettevano ai consumatori di assaggiare diversi tipi di carne.
Lo stesso presidente della Società Italiana Scienza dell’Alimentazione, Pietro Migliaccio, ha confermato come non sia affatto utile demonizzare un alimento che, da sempre, è stato fondamentale per l’uomo. Necessario variare l’alimentazione e non cibarsi solo di carne, ma un quantitativo, anche minimo, alla settimana va assunto per garantire il corretto apporto di alcune proteine non presenti in altri cibi.