Due fratelli separati dalla Shoah si trovano 77 anni dopo su Skype

L'emozionante storia dei fratelli Shoah: riuniti dopo 77 anni, erano stati separati durante l'Olocausto e adesso si ritrovano assieme alle loro famiglie

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Dopo 77 anni i due uomini che il web ha definito i “fratelli Shoah” si ritrovano finalmente con le loro rispettive famiglie. Ebbene si, le conseguenze e le divisioni familiari provocate dalla strade dell’Olocausto Olocausto continuano ancora oggi nel 2016, e questa volta si tratta di una storia a lieto fine.

Se sono riusciti a rimettersi in contatto nonostante anni di ricerche andate nel vuoto, i fratelli Shoah possono vivamente ringraziare i moderni social network, soprattutto Skype, che si è rivelato essenziale per portare a compimento questa ricerca familiare.

Il 20 Aprile 2016 è avvenuto il collegamento più emozionante della storia di Skype: da una parte la famiglia di Katz, che vive oggi nel New Jersey, e dall’altra parte del mondo, in Russia, la famiglia di Abram; entrambi ansiosi durante il caricamento della video chiamata.

I due fratelli si erano visti per l’ultima volta in quel lontano e maledetto 1939, anno in cui la ferocia nazista ha costretto alla separazione miliardi di famiglie che professavano la religione ebraica. La famiglia dei fratelli shoah contava all’epoca oltre sessanta membri.

Come raccontano i due protagonisti della vicenda, molti dei loro familiari vennero immediatamente trasferiti nei ghetti dai tedeschi, altri furono portati a Treblinka, Treblinka uno dei capi di concentramento più noti assieme ad Auschwitz; qui le loro cugine furono infatti uccise all’interno delle camere a gas.

Di tutta la famiglia rimasero Abram e Katz; il primo riuscì a scappare durante la prima invasione della Polonia Polonia da parte dei nazisti e trovò rifugio al confine con la Russia; Katz invece fu subito rapito dai tedeschi e trasferito nel ghetto in Polonia. Da li le loro strade si divisero.

La ricerca parte da Katz che decide di chiedere aiuto ad un genealogista di famiglie di origine ebraica; ha ricostruito tutto l’albero genealogico della sua famiglia e ha iniziato a scrivere post su vari forum in molteplici lingue. Un giorno accadde l’inaspettato: una donna israeliana lesse il post e contattò Abram; da qui l’unione dei due fratelli Shoah.

Entrambi i fratelli hanno poi deciso di rendere pubblica questa loro vicenda affinché nessuno perda la speranza, perché anche le cicatrici provocate dall’orrore dell’Olocausto possono essere superate grazie a vicende commoventi ed emozionanti come questa.

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