Che buoni i limoni. Il loro colore giallo acceso comunica da subito gioia e vitalità, in più fanno anche bene alla salute perché, tra le altre cose, sono ricchi di vitamina C. Certo quando ci facciamo la limonata e non aggiungiamo zucchero il loro essere aspri colpisce il nostro gusto e spesso ci fa fare espressioni buffe, al limite del ridicolo. Ma a tal proposito vi siete mai chiesti perché i limoni sono aspri? La risposta purtroppo non è che sono una metafora della vita, dove dolcezza e acidità creano il giusto equilibrio.
I limoni hanno un sapore aspro perché contengono acido citrico, un acido organico comune che si trova in molte verdure e nella frutta, inclusi, ovviamente, agrumi come limoni, lime, pompelmi e arance. Maggiore è la concentrazione di acido citrico, più aspro è il particolare sapore della frutta in questione. Limoni e lime, ovviamente, hanno più acido citrico di un’arancia o di un mandarino.
E che cos’è un acido? L’acidità misura la concentrazione di ioni idrogeno. La scala del pH (dove pH è l’abbreviazione di potenziale di ioni idrogeno) varia da 1-14: 14 è alcalino o “basico” e 1 è acido.
Più l’acido è forte e altamente concentrato, più basso è il numero e più aspra sarà la sostanza. Per avere un riferimento, l’acqua è neutra con un pH di 7. I limoni hanno un pH di 2, che è piuttosto acido, appena sotto il pH dell’acido dello stomaco di 1.
Il cervello come fa a capire che un cibo è aspro? Secondo l’Arizona State University, i nervi cranici, tramite sostanze chimiche chiamate neurotrasmettitori, inviano un messaggio di gusto dalle nostre lingue al tronco cerebrale e quindi al talamo, situato vicino al centro del cervello. Il talamo invia il segnale alla corteccia gustativa. Come indica il nome, questa sezione della corteccia cerebrale interpreta il gusto.