Edoardo Leo è stato scelto da Claudio Baglioni per condurre il Dopofestival insieme a Sabrina Impacciatore, Rolando Ravello e Paolo Genovese. Ha esordito come attore nel 1994, partecipando a diverse fiction televisive, fra cui “Un medico in famiglia”, “Ho sposato un calciatore”, “Operazione Odissea” e “Romanzo Criminale – la serie”.
Nello stesso periodo ha riscosso un grande successo a teatro con vari spettacoli. L’esordio al cinema è arrivato con “Dentro la città” di Andrea Costantini e “Tutto in quella notte” di Franco Bertini. Nel 2010 Edoardo Leo ha debuttato alla regia con “Diciotto anni dopo”, un film scritto e interpretato da lui.
Grazie alla pellicola Edoardo Leo ha ricevuto una nomination ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento come Miglior Regista Esordiente. Non solo: il film ha vinto 40 premi e riconoscimenti nazionali e internazionali.
In seguito ha preso parte alla coproduzione internazionale “Titanic blood and steel” di Ciaran Donnelly e a “Dov’è mia figlia?” fiction in onda su Canale Cinque con Claudio Amendola. Nel 2012 ha esordito a teatro con “Ti ricordi di me?” accanto ad Ambra Angiolini.
Dopo aver recitato in “Viva l’Italia” con Raul Bova, Alessandro Gassmann e Michele Placido, è tornato dietro la macchina da presa con “Buongiorno papà”. Nel 2014 ha realizzato “Smetto quando voglio” film campione di incassi, seguito da un sequel. Il suo terzo film “Noi e la Giulia” è stato un altro enorme successo al botteghino.
Infine Edoardo Leo ha preso parte a “Perfetti sconosciuti”, film pluripremiato di Paolo Genovese. Nel 2016 ha realizzato il quarto film da regista, “Che vuoi che sia” in cui ha recitato in coppia con Anna Foglietta.
Classe 1972, l’attore e regista romano è sposato da oltre sedici anni con Laura Marafioti, ballerina e cantautrice, da cui ha avuto due figli.
“Trovo che sia sbagliato svelarsi – ha raccontato qualche tempo fa Edoardo Leo a Grazia -. Di un attore bisognerebbe sapere pochissimo, altrimenti la sua vita contamina i personaggi che interpreta. Per questo mi piace cambiare spesso look: barba lunga, barba corta, niente barba. Penso che sia una cosa buona per chi fa il mio mestiere: non connotarsi troppo, rendersi poco identificabile”.