Chi è Eric Barbizzi, il baby inviato di Striscia

18 Maggio 2018

Capelli ricci e occhiali da vista: Eric Barbizzi è il nuovo baby inviato di “Striscia la Notizia”, appassionato di scienza, ambiente, ma anche di politica. Classe 2004, ha fatto il suo esordio in tv con un servizio dedicato allo smaltimento dell’olio da cucina, con tanti consigli utili per non inquinare l’ambiente.

Nonostante sia giovanissimo, Eric ha già alle spalle un ottimo curriculum, che ha spinto Antonio Ricci a sceglierlo come inviato di “Striscia la Notizia” a soli 14 anni. La sua carriera nel mondo del giornalismo è iniziata quando aveva solamente 6 anni, grazie al portale giornalistinellerba.it. In breve tempo Eric ha conquistato la fiducia di colleghi e lettori, diventano il responsabile estero della testata, grazie anche alla sua ottima conoscenza dell’inglese.

Durante questa esperienza ha intervistato Giorgio Squinzi, i presidente di Confindustria, e Carlo Calenda, viceministro allo Sviluppo Economico. In seguito ha ricevuto numerosi premi proprio grazie al suo fiuto giornalistico.

Quando aveva solamente 8 anni Eric Barbizzi è stato scelto come relatore in numerosi eventi internazionali. Ha tenuto un discorso all’Accademia dei Lincei, la più antica del mondo e con sede a Roma, ed è stato fra gli ospiti del CNR in occasione del suo 90esimo anniversario. A 10 anni, grazie ad una diretta streaming, ha preso parte alla XX Conferenza delle Parti di Lima.

Infine nel 2015 ha ricevuto una targa di riconoscimento da “La Stampa” nel corso dell’assegnazione del premio Ambientalista dell’anno a Casal Monferrato. Dopo aver conquistato la carta stampata e il web, Eric Barbizzi si prepara a diventare una star della tv.

A 14 anni d’altronde ha già le idee molto chiare e, nonostante sia già un giornalista, sogna di diventare un divulgatore scientifico, seguendo le orme di Piero ed Alberto Angela. Sarà Eric Barbizzi ha raccogliere il testimone degli studiosi? Staremo a vedere, per ora il grande successo del suo servizio in onda a “Striscia la Notizia” fa ben sperare.

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