Esiste una linea di make up per chi è affetto da Parkinson

A inventarla è stata una make up artist affetta da questa malattia

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Il morbo di Parkinson, senza girarci troppo intorno, è una malattia molto invalidante. Anche i gesti e le operazioni più semplici possono diventare vere e proprie imprese. Avete mai pensato, ad esempio, alla difficoltà che le persone affette da questa malattia possono incontrare quando vogliono truccarsi?

Stiamo parlando di un disturbo neurologico che colpisce piano piano la motilità muscolare in tutto il corpo con scosse e tremori incontrollabil. È evidente dunque che il truccarsi diventa praticamente impossibile. C’è però una make-up artist che ha avuto un’idea che mira a risolvere tutti questi problemi, per rendere il mondo della bellezza più inclusivo e alla portata di tutti.

Quando il Parkinson colpisce, i livelli di dopamina del nostro cervello si riducono di molto. È proprio questa sostanza chimica che consente al nostro corpo di effettuare movimenti fluidi e controllati. In sua assenza, e con gli spasmi tipici di questa patologia, fare ogni cosa diventa molto faticoso.

Per i pazienti con il Parkinson non c’è altra soluzione che imparare a convivere con la malattia. Ad essere colpita da questo morbo è anche Terri Bryant, una truccatrice professionista che, come riporta Curioctopus.it, a causa di questo problema avrebbe potuto decidere di abbandonare per sempre la sua attività. E invece non si è arresa e ha affrontato la malattia a modo suo, realizzando degli strumenti che le permettessero di truccarsi senza tremori e senza spasmi.

E così è nata la sua linea di prodotti chiamata Guide Beauty. Un gel per sopracciglia, un mascara, un eyeliner e uno strumento specifico per l’applicazione: tutto è diverso dai trucchi tradizionali, ed è stato progettato per garantire applicazioni uniformi, che resistano ai tremori del Parkinson. Ha raccontato Terri: “Truccare non era solo ciò di cui vivevo ma era anche il mio sfogo creativo, non volevo e non potevo rinunciare alla mia passione e ammettere la sconfitta”.

Grazie a questa sua idea ora sta aiutando tante persone in tutto il mondo a sentirsi meno escluse da attività che dovrebbero essere sempre accessibili a tutti.

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