Fare, o meglio seguire, una dieta non è sempre una cosa semplice; richiede costanza, impegno e un po’ di pazienza. Non mancano, poi, soprattutto quando optiamo per le cosiddette diete fai da te, degli errori in cui caschiamo senza esserne consapevoli. Anche per questo motivo, infatti, è fondamentale affidarsi a uno specialista che, a fronte di un quadro generale del nostro stato di salute, possa consigliare il percorso più adeguato a noi.

Uno degli errori più comuni ha a che fare con i carboidrati. Quando pensiamo a un regime alimentare che ci faccia perdere peso, che cosa ci viene in mente coma prima cosa? A eliminare tutti i carboidrati dalla tavola. Tuttavia questa scelta, nel caso in cui si pratichi anche attività fisica, si è rivelata molto rischiosa. Gli stessi nutrizionisti, infatti, si sono resi conto che regole troppo stringenti sulle quantità giornaliere di carboidrati possono dare problemi ad atleti e frequentatori delle palestre.

Abbinare l’allenamento fisico – a maggior ragione se intenso e assiduo – con una dieta povera di carboidrati non è una buona idea. Come afferma la dietista sportiva Kelly Jones dalle colonne di Express.co.uk è un po’ come togliere al nostro organismo il suo carburante. Quindi, anche se non siamo professionisti dello sport, è necessario un consulto medico per una dieta calibrata che tenga conto anche dell’esercizio che facciamo abitudinariamente.

“Un’alimentazione sana per un atleta – specifica anche Jones – è molto diversa da quella per un non atleta”. I carboidrati sono la fonte di energia primaria che alimenta muscoli, cervello, nervi e altri tessuti. Eliminarli completamente dalla tavola, dunque, può diminuire anche le prestazioni atletiche e dare vita a condizioni di carenza.

Esaurito il glucosio disponibile, il nostro corpo inizia ad attingere al grasso, direte; vero, ma questa funzione non risulta essere la migliore nel caso di allenamenti ad alta intensità. Il motivo? Potrebbe indebolire i muscoli per trarne proteine. La riduzione dei carboidrati, quindi, deve essere sempre valutata caso per caso, che siamo atleti professionisti o semplici appassionati di sport.