Le diete prive di glutine potrebbero essere dannose per la salute dei non celiaci. Gli alimenti gluten free sono, infatti, spesso ricchi di grassi e zuccheri ma carenti di altre importanti proprietà nutritive; per le persone che non soffrono di celiachia aumenta, quindi, il rischio di obesità, diabete e malnutrizione. Questo è quanto sostiene sul Journal of Pediatrics, la gastroenterologa Norelle Reilly, del Columbia University Medical Center di New York, che ha compendiato tutta la letteratura medica disponibile finora e ha sfatato alcuni miti.
Negli ultimi anni si è registrato un boom delle diete gluten free con la convinzione che queste facessero dimagrire e che fossero maggiormente salutari anche per i soggetti non celiaci. Questo recente studio chiarisce però diversi punti. Innanzitutto non esiste alcuna prova che gli alimenti senza glutine siano più sani degli omologhi contenenti questa sostanza lipoproteica; inoltre non sono stati dimostrati benefici nutrizionali o per la salute in genere derivanti da una dieta priva di glutine, come non sono neppure disponibili dati che sostengano la teoria della proprietà intrinsecamente tossica del complesso proteico.
Per quanto riguarda i bambini, sostiene che l’esposizione precoce al glutine non incide in alcun modo sul rischio di sviluppare la malattia celiaca. Ma non è tutto perché la mancanza di benefici si può tramutare in veri e propri rischi per la salute delle persone non affette da celiachia. Il regime che, senza controllo medico, elimina tutti gli alimenti contenenti cereali, quali frumento, orzo, avena, farro e segale, immettendo più grassi e zuccheri, può infatti causare l’insorgenza di obesità, sovrappeso, resistenza all’insulina e sindrome metabolica, e può provocare carenze di vitamina B, ferro e folati.
Inoltre, un’alimentazione priva di glutine, senza sufficiente diversificazione nutritiva approvata da un dietologo, espone il corpo umano a maggiori dosi di sostanze tossiche quali l’arsenico e il mercurio. In conclusione, si ribadisce che il glutine è dannoso solo per coloro che non riescono ad assimilarlo, ovvero i celiaci, e si mette sotto accusa il fai da te nell’adozione di diete non necessarie ma molto di moda. Il business del gluten free, anche grazie agli acquisti da parte dei non celiaci, registra infatti una crescita esponenziale: negli Stati Uniti, solo negli ultimi due anni, si è avuto un aumento del 136%.