Fare smart working su quest'isola ti conviene, scopri perché

Lavorare in riva al mare e fare un tuffo tra una conference call e l’altra è un sogno che può avverarsi: ecco la proposta di Aruba

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Secondo un recente studio, chi lavora da casa è più felice, ma quali livelli di felicità si raggiungerebbero a lavorare su un’isola paradisiaca? Immaginate se tra l’invio di una email, la redazione di un importante documento e una conference call poteste avere la possibilità di fare un tuffo nelle acque cristalline dei Caraibi: non vi entusiasma l’idea? Sappiate che non è un sogno, ma una opportunità concreta annunciata da Aruba. La meravigliosa isola caraibica ha infatti lanciato il programma “One Happy Workation” che consente ai visitatori stranieri di poter soggiornare e lavorare in questo angolo di paradiso per un massimo di 90 giorni usufruendo di tariffe particolarmente scontate.

Gli alloggi che fanno parte del curioso programma, simile a quello proposto da Barbados, sono tutti dotati di connessione Wi-Fi proprio per agevolare lo smart working. Non solo: i prezzi molto vantaggiosi, in alcuni casi, includono anche pasti all-inclusive, partecipazioni a eventi oltre che attività sportive e culturali. Insomma, chi sceglie di aderire, potrà beneficiare di un ufficio a cielo aperto, tra spiagge, palme e mare cristallino.

Per usufruire della invitante promozione, non servono visti o documenti speciali, ma semplicemente un passaporto americano in corso di validità. Una volta sull’isola, bisognerà rispettare un’unica clausola: lavorare in smart working per una azienda non locale. È vietato infatti trovarsi un’occupazione in loco, attività che richiederebbe invece pratiche burocratiche diverse.

Va ricordato che Aruba ha severi requisiti sanitari per i cittadini stranieri che arrivano sull’isola. Tutti i visitatori di età superiore ai 14 anni, ad esempio, devono mostrare l’esito di un test Covid-19 negativo o sottoporsi al test all’arrivo. Ancor più stringenti le misure per i cittadini di alcuni stati degli Usa: test prima dell’arrivo e all’atterraggio, oltre che isolamento fino ai risultati.

I visitatori, inoltre, devono acquistare una speciale assicurazione per coprire eventuali costi relativi al Covid-19 durante il soggiorno sull’isola. Anche ad Aruba sono obbligatorie le mascherine: vanno indossate sui mezzi pubblici, nei luoghi pubblici al chiuso e all’esterno, qualora non si riuscisse a rispettare il distanziamento sociale.

Ad oggi, secondo il Johns Hopkins Coronavirus Resource Center, ad Aruba si registrano 3.060 casi confermati di coronavirus e 20 decessi.

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