Entro la fine del 2022, l’Unione Europea potrebbe decidere di unificare le etichette alimentari in tutti gli stati membri, introducendo il sistema francese del ‘Nutri-Score‘, ovvero il metodo di etichettazione a semaforo. Si tratta di un’etichetta alimentare simile a quelle per la valutazione delle classi energetiche di consumo degli elettrodomestici, con lettere e colori. Si va dalla A in verde scuro alla E in rosso. Nel mezzo, una B in verde più chiaro, una C in giallo e una D in arancione.

L’introduzione di questa etichetta nutrizionale con valore per l’intera Unione Europea, da un lato, potrebbe essere d’aiuto ai consumatori dell’interà Comunità che si ritroverebbero di fronte allo stesso sistema di riferimento e ad una immediata individuazione del contenuto di determinati alimenti.

Dall’altro lato, però, c’è un problema di non poco conto. Il Nutri-Score a semaforo penalizza gli alimenti ricchi di sale, zucchero e grassi, spesso contenuti in moltissimi prodotti del made in Italy senza pensare all’effettivo impatto di quello stesso alimento nella dieta. In pratica, senza tenere conto delle porzioni che saranno poi effettivamente consumate sulle nostre tavole.

Il rischio è di etichettare numerosi prodotti d’eccellenza italiani con lettere rosse o tendenti al rosso, facendo passare l’idea che si tratti di alimenti poco sani. Gli esempi non si contano ma, ad essere colpiti maggiormente potrebbero essere i formaggi, ricchi di grassi e spesso di sale. E, al contempo, uno dei prodotti simbolo della dieta mediterranea come l’olio d’oliva.

Il rischio è che passi l’idea che gran parte dei formaggi italiani siano meno sani, ad esempio, delle più famose bibite “zero zuccheri”. Non a caso, i consorzi DOP di Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano e Grana Padano hanno già annunciato da mesi di essere pronti a dare battaglia contro il Nutri-Score. E con loro anche i consorzi DOP di altri formaggi simbolo dell’Italia (per la gran parte contrassegnati dalla lettera D), ovvero Asiago, Gorgonzola, Mozzarella di Bufala Campana e Pecorino Toscano, uniti in questa battaglia con AFIDOP – l’Associazione dei Formaggi Italiani DOP.