I videogiocatori impazziscono per Fortnite, la cui fama continua a crescere. Un mondo virtuale che ormai sta ‘infettando’ quello reale.
Il web è stracolmo di gameplay, live streaming e riferimenti di ogni genere a Fortnite. Per quelli poco interessati alla materia, si parla di videogiochi, e in particolare di un titolo divenuto rapidamente un vero e proprio fenomeno globale.
L’Italia non è ovviamente esclusa da questa diffusione di massa, che vede coinvolti non soltanto giovanissimi, come si potrebbe pensare. Lo dimostra ampiamente il fatto che le mosse dei vari personaggi utilizzabili in questo campo di battaglia virtuale sono ormai parte della vita reale. Dallo sport agli ilari video su YouTube, persone di qualsiasi età festeggiano in stile Fortnite.
Guardando alle cifre fatte registrare dalla Epic Games, gli incassi superano quota 300 milioni di dollari e si parla soltanto degli ultimi mesi. Nel mondo si è creata una community decisamente ampia, pari a quasi 50 milioni di gamer assidui, ai quali ovviamente andrebbero aggiunti quelli sporadici, a caccia di un po’ di relax.
Lo zoccolo duro invece è ben altra cosa. Ogni giorno della settimana, o quasi, ci si collega per accrescere sempre più il proprio io virtuale. Nuove armi per far danni in nuove mappe, con la Epic Games che continua ad arricchire la propria creatura, aggiornandola costantemente.
Ma perché Fortnite è divenuto così famoso ed è ormai un punto di riferimento videoludico? La risposta dev’essere articolata. Un po’ come capitato con Rocket League, ancora una volta la forza della community ha la meglio. I giocatori hanno un chiaro obiettivo in mente: dimostrare d’essere i migliori. Classifiche e tornei sono ciò che alimentano una grande idea.
Nel caso di Rocket League c’è alla base una combine di calcio e car crash. In Fortnite si ha invece a che fare con un campo di battaglia alquanto ampio, modificabile in alcuni suoi tratti, ma soprattutto con una battle royale di dimensioni enormi, ovviamente corredata di chat live, com’è ormai comune.
All’utente viene data la chance di distruggere gli avversari, restando da solo in gara. Strategia e capacità combattive virtuali, combinate a una certa disponibilità economica, qualora si fosse interessati ad ampliare il proprio armamentario in breve tempo. Gli utenti sono spinti a spendere, dal momento che a monte non hanno dovuto sborsare 70 euro circa per il titolo fisico.
Non c’è una storia di fondo da seguire e la libertà offerta è ben più ampia rispetto a quella garantita da Call of Duty, per fare un esempio celebre, seppur distante nell’ideologia di base. La diffusione di Fortnite è infine totale, garantendo copertura per Pc, Xboc, Playstation e dispositivi iOS. A uno sguardo poco attento può sembrare l’ennesima moda di passaggio, ma Fortnite, al netto dei suoi difetti, è un vero ‘game changer’. Provatelo magari ma attenti, potreste non staccarvi dalla console una volta terminata la prima sfida.