Chiunque abbia visto un film americano per teenager sa quanto il mondo accademico italiano e quello statunitense siano fra loro diversi, in primis per il costo stesso della propria istruzione universitaria.
Per lo studente medio, che non ha la fortuna di avere alle spalle una famiglia benestante, potrebbe non essere così semplice riuscire a pagarsi tutte le spese necessarie alla propria formazione, e non deve quindi stupire se per molti l’unico modo di accedere a dei buoni istituti sia tramite una borsa di studio.
Non tutti però sono portati per quelle che potremmo definire “materie tradizionali”, in cui il proprio profitto didattico è strettamente correlato al tempo passato sui libri. Come fare allora?
Beh, ad esempio in America lo sport è ritenuto particolarmente significativo all’interno del proprio percorso di studi, ed eccellere in una determinata disciplina può spesso portare agli stessi benefici che si riconoscono ad uno studente particolarmente bravo in matematica, nelle scienze o in qualsiasi altro ramo.
E se quanto appena detto non rappresenta nulla di nuovo, potreste però non sapere che fra i vari sport riconosciuti (e finanziati!) ve ne sono alcuni decisamente inusuali: gli eSports, o sport elettronici.
In altre parole, i videogiochi. A livello professionistico.
Quello degli eSports è infatti un settore in forte ascesa, capace di coinvolgere milioni di individui in tutto il mondo tra giocatori e spettatori, con tornei con montepremi da capogiro e veri e propri stadi dove disputare le partite. Un fenomeno divenuto così popolare al punto di spingere alcuni istituti universitari ad investire su di esso, fornendo delle vere e proprie borse di studio agli studenti più meritevoli.
È celebre il caso della Università della California di Irvine, che rappresenta di fatto la prima università pubblica ad offrire agli studenti la possibilità di ottenere una borsa di studio per competere a livello professionistico a “League of Legends”, uno dei più quotati in assoluto all’interno del circuito competitivo mondiale.
L’occasione è di quelle particolarmente ghiotte per gli aspiranti studenti universitari, dato che riuscire ad ottenere la borsa significa garantirsi una copertura che può arrivare al 50% delle spese, per un valore totale che si aggirerebbe attorno ai 19.000$, secondo quanto riportato dal portale americano IGN.
L’iniziativa di UCI (l’acronimo che indica l’Università della California di Irvine) prevede inoltre la costruzione di un PC Cafè all’interno del campus, dotato di postazioni appositamente studiate per risultare il più competitivi possibili nel famoso videogioco, e per consentire adeguate sessioni di studio.
D’altronde, agli studiosi le biblioteche, ai gamers le ludoteche.
Non è la prima volta che l’istituzione scolastica americana si mostra aperta a iniziative del genere (basti ricordare quella quasi analoga lanciata nel 2014 dall’istituto privato Robert Morris University), ma lo è per quanto riguarda le università pubbliche.
Un’apertura verso gli eSports, questa, che forse non raggiungerà mai la popolarità di cui godono gli sport tradizionali, ma che mostra in maniera chiara la direzione che verrà intrapresa dall’America nei confronti di questa nuova frontiera della competitività.