Gizmodrome: ecco chi sono i membri del supergruppo

Gizdrome è il supergruppo composto da 4 grandi artisti: Steward Copeland, Adrian Belew, Mark King e Vittorio Cosma

14 Febbraio 2018

Gizdrome è il supergruppo composto da Steward Copeland dei Police, Adrian Belew dei King Crimson, Mark King, bassista dei Level 42 e l’italiano Vittorio Cosma. Quattro mostri sacri della musica che hanno deciso di unirsi per realizzare qualcosa di nuovo e fuori dal comune.

Il progetto è partito da un’idea di Stewart Copeland, celebre tastierista dei Police e autore di “The Rhythmatist”, un album sperimentale etnofolk. L’artista è da tempo amico di Vittorio Cosma, poliedrico tastierista di Elio e le Storie Tese.

Il duo di musicisti si è conosciuto nel 2000 durante la Notte della Taranta in Puglia e da allora hanno iniziato a collaborare, dando vita a Gizmo, progetto di world music.

Quando l’idea ha iniziato a prendere forma ai due si sono uniti anche Adrian Belew, storico chitarrista dei King Crimson, che ha suonato anche con Frank Zappa e David Bowie, Mark King, considerato uno dei migliori bassisti al mondo, famoso per il progetto Level 42 nato negli anni Ottanta.

Sono nati così i Gizdrome, che più che una band sono un supergruppo, senza pressioni né obiettivi, ma solo la gioia di ritrovarsi fra amici e la volontà di fare ciò che amano: creare musica.

“I contatti con Belew sono nati per il Dopofestival di un paio di anni fa – ha raccontato Vittorio Cosma a TgCom -. Io gestivo la parte musicale e dovevo inventarmi degli ospiti”.

“Sapendo che Adrian era in tour in Italia – ha aggiunto – l’ho chiamato e l’ho arruolato. Dopodiché ho chiamato Stewart per comunicarglielo. Al momento di decidere chi chiamare per il basso io ho avuto la scintilla e gli ho proposto di chiamare uno che non c’entrava nulla… anni 80, inglese… Mark King!”.

Il primo disco del supergruppo si chiama proprio “Gizdrome”. “Tutti avevano ben presente il senso della cosa. Che era quello di un album senza committenza né pressioni – hanno spiegato gli artisti parlando del lavoro fatto insieme -. Abbiamo scelto di liberare il sedicenne che era in noi in sala prove. Infatti nel disco ci sono anche delle ingenuità, cose un po’ troppo lunghe o non troppo definite. Ma è questa la bellezza: è spontaneo, è vero. E si percepisce”.

Gizmodrome Fonte: Facebook

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